Avvio sottotono per le principali borse europee in attesa soprattutto del report sul lavoro statunitense che verrà diffuso oggi pomeriggio.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,5% a 33.522 punti, debole come il Dax di Francoforte (-0,5%), l’Ibex35 di Madrid (-0,5%), il Ftse 100 di Londra (-0,4%) e il Cac 40 di Parigi (-0,3%).
Cresce l’attesa per il job report Usa che, nel caso di un dato sulle buste paga peggiore delle stime, potrebbe spingere la Fed a effettuare un taglio da 50 punti base nella riunione del 17-18 settembre, ipotesi stimata attualmente dai mercati con una probabilità del 35%.
Nuove indicazioni potrebbero arrivare anche dagli interventi odierni del presidente della Fed di New York John Williams e del governatore Christopher Waller.
Resta nel contempo monitorato il fronte geopolitico con la Cina che potrebbe trovarsi ad affrontare nuovi controlli sulle esportazioni di tecnologie da parte dell’amministrazione Biden. Washington ha represso la capacità di Pechino di accedere alle tecnologie all’avanguardia necessarie per l’intelligenza artificiale, nel timore che chip e componenti avanzati possano conferire al Paese asiatico un vantaggio militare.
Dall’agenda macroeconomica, oltre ai non farm-payrolls, focus stamane in Italia sulle vendite al dettaglio di luglio e nell’Eurozona sul PIL 2Q 2024 finale.
A luglio, in Francia, la bilancia commerciale ha riportato un deficit di 5,884 miliardi, in calo rispetto a 5,980 miliardi nel mese precedente (rivisto da 6,088 miliardi).
Nello stesso mese e nello stessa area, la produzione industriale è calata dello 0,5% su base mensile, rispetto al -0,3% delle attese e dopo il +0,8% di giugno. Su base annua, la produzione industriale segna un calo del 2,2%, al di sotto del -0,9% del consensus, dopo il -1,7% del mese precedente (rivisto da -1,6%). La produzione manifatturiera su base mensile è scesa dello 0,9% dopo il +0,9% di giugno (rivisto da +0,8%). A livello annuale il dato è sceso del 3,0% dopo il -2,0% del mese precedente.
Sempre a luglio, la Germania ha registrato un calo della produzione industriale del 2,4% su base mensile, rispetto al -0,5% delle attese e al +1,7% del mese precedente (rivisto da +1,4%). Su base annua, il dato, corretto dagli effetti di calendario, ha registrato una contrazione del 5,3%, rispetto al -3,5% delle attese e al -3,7% del mese precedente (rivisto da -4,1%).
Nello stesso mese, il Leading Index preliminare giapponese si è attestato a 109,5 punti, superiore ai 109,4 punti del consensus e ai 109,1 punti di giugno (rivisto da 109,0 punti).
Focus, infine, sulla 50-esima edizione del Forum The European House – Ambrosetti che prende il via oggi e terminerà domenica.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,112 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scivola a 142,2. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,4%) a 73,0 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 69,4 dollari, tra le preoccupazioni sulla debole domanda e l’ampia offerta, e con l’OPEC+ che ha ritardato di due mesi l’aumento di produzione pianificato.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 145 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,62%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Diasorin (+0,9%), Campari (+0,8%) e A2A (+0,6%); in coda Bper (-1,8%), MPS (-1,5%) e Saipem (-1,4%).