Mercati asiatici – Seduta poco mossa

Seduta poco mossa per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in denaro ieri a Wall Street.

Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,4 e lo 0,5%, tiene invece Hong Kong (+0,3%), sopra la parità il Giappone con Nikkei e Topix entrambi a +0,1%.

Oltreoceano, Nasdaq, S&P500 e Dow Jones hanno terminato allineati in progresso del’1,2%.

Crescono le preoccupazioni sulla debolezza economica della Cina, che aggiungono ulteriore pressione sui decisori politici per introdurre ulteriori misure di sostegno.

Sull’equity, le azioni di alcune società biotecnologiche cinesi sono in calo dopo che la Camera degli Stati Uniti ha approvato una legge che avrebbe inserito nella lista nera alcune aziende considerate avversarie straniere.

Intanto, le azioni Alibaba sono salite fino al 5,2% a Hong Kong, il massimo dal 16 agosto, dopo aver aderito al programma Stock Connect che offre agli investitori della Cina continentale un accesso più facile agli investimenti nel gigante tecnologico cinese.

Sul fronte macro, ad agosto, la bilancia commerciale di Pechino ha registrato un saldo positivo di 91,02 miliardi di dollari, superiore rispetto al surplus di 84,65 miliardi di luglio e agli 81,1 miliardi del consensus. Nel dettaglio, le esportazioni su base annua sono salite dell’8,7%, a fronte del 6,6% stimato dagli analisti e dopo il +7% del mese precedente. Le importazioni hanno registrato un aumento dello 0,5% rispetto al +2,5% previsto e al +7,2% della rilevazione precedente.

Nel frattempo, i trader attendono i dati sull’inflazione statunitense, in calendario domani, per ulteriori indizi sulla portata del prossimo taglio dei tassi di interesse della Federal Reserve.

Le fluttuazioni del mercato riflettono la cautela degli investitori che cercano di bilanciare i timori di recessione degli Stati Uniti e la probabilità di un atterraggio morbido.

Il tutto in attesa oggi del dibattito tra l’ex presidente Donald Trump e la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris, in vista delle elezioni presidenziali.

Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,104 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 143,4. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,5%) a 71,5 dollari al barile e il Wti (-0,6%) a 68,3 dollari.