Prevista partenza in cauto rialzo per le principali borse europee con l’attenzione che resta focalizzata sulle banche centrali e l’agenda macroeconomica.
Chiusura perlopiù positiva ieri a Wall Street con il Nasdaq a +0,8%, lo S&P500 a +0,4% e il Dow Jones a -0,2%.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a -1,6%, Shanghai e Hong Kong viaggiano rispettivamente a -0,8% e -0,9%.
Il sentiment resta intanto condizionato anche dalle prospettive sull’economia cinese e dalle preoccupazioni che la Federal Reserve abbia aspettato troppo a lungo per allentare la propria politica monetaria in attesa del dato sull’inflazione statunitense di agosto in uscita oggi pomeriggio.
Resta infine monitorato il fronte politico Usa dopo il dibattito presidenziale tra la vicepresidente Kamala Harris e l’ex presidente Donald Trump. Dibattito nel quale gli argomenti hanno spaziato dai loro piani per l’economia alle relazioni tra Stati Uniti e Cina, all’immigrazione.
Sempre sul fronte delle banche centrali, il policy maker della Bank of Japan, Junko Nakagawa, ha affermato che l’istituto giapponese continuerà ad adeguare il grado di allentamento monetario. Parole che rafforzano il messaggio secondo cui la banca aumenterà ulteriormente i tassi se le condizioni saranno giuste, una posizione già espressa recentemente dai membri del consiglio, tra cui il governatore Kazuo Ueda. La banca centrale aveva annunciato un aumento dei tassi di interesse e una riduzione degli acquisti obbligazionari nella precedente riunione del 31 luglio.
Domani sarà invece il turno della Bce che, secondo le previsioni, annuncerà una riduzione del costo del denaro.
Intanto, sul fronte macro, a luglio nel Regno Unito la produzione industriale ha registrato un calo dello 0,8% su base mensile, contro previsioni di una variazione dello 0,3% e dopo il +0,8% di giugno. Su base annua, il dato mostra una riduzione del’1,2%, a fronte del -0,1% del consensus e dopo il -1,4% di giugno.
Sempre ad luglio la produzione manifatturiera ha riportato una riduzione del’1,0% su base mensile, rispetto al +0,2% previsto dal consensus e a seguito del +1,1% di giugno. Su base annua, la variazione è negativa per l’1,3%, al di sotto delle attese (-0,1%) e dopo il -1,5% di giugno.