Seduta in denaro per le principali borse asiatiche in scia al rimbalzo di Wall Street.
Cina poco mossa con Shanghai a +0,1% e Shenzhen flat, mentre Hong Kong avanza dell’1,1%. Scatta il Giappone con Nikkei a +3,5% e Topix a +2,5%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +2,2%, lo S&P500 a +1,1% e il Dow Jones a +0,3%.
Resta l’attenzione sulle banche centrali e l’agenda macroeconomica.
I trader hanno oscillato tra l’ottimismo che la Federal Reserve guiderà l’economia statunitense verso un atterraggio morbido e il timore che la banca centrale abbia aspettato troppo a tagliare i tassi. Mentre i mercati scontano ora una riduzione dei tassi di 25 punti base la prossima settimana, il dibattito sul percorso per ulteriori riduzioni continua e alcuni investitori affermano che i mercati hanno sopravvalutato le aspettative.
Per i trader europei, l’attenzione si sposterà sulla Banca centrale europea che, secondo le previsioni, oggi annuncerà una riduzione del costo del denaro.
Sempre sul fronte banche centrali, il policy maker della Bank of Japan, Junko Nakagawa, mercoledì ha affermato che l’istituto giapponese continuerà ad adeguare il grado di allentamento monetario. Parole che rafforzano il messaggio secondo cui la banca aumenterà ulteriormente i tassi se le condizioni saranno giuste, una posizione già espressa recentemente dai membri del consiglio, tra cui il governatore Kazuo Ueda. La banca centrale aveva annunciato un aumento dei tassi di interesse e una riduzione degli acquisti obbligazionari nella precedente riunione del 31 luglio.
Nel frattempo, dall’agenda macro, ad agosto l’indice dei prezzi alla produzione in Giappone ha riportato un incremento del 2,5% su base annua, rallentando oltre le attese (+2,8%) rispetto al +3,0% di luglio.
Su base mensile, l’indice ha registrato un calo dello 0,2%, rispetto alla variazione nulla del consensus e al +0,5% del mese precedente (rivisto da +0,3%).
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,102 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 142,6. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,3%) a 71,5 dollari al barile e il Wti (+1,3%) a 68,2 dollari.