Le borse europee si mantengono toniche a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano in frazionale rialzo.
A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1,2% a 33.586 punti, tonico come il Dax di Francoforte (+1,3%), l’Ibex35 di Madrid (+1,2%), il Cac 40 di Parigi (+1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,9%).
Cresce l’attesa per quanto emergerà dalla riunione del consiglio direttivo della Bce che oggi pomeriggio dovrebbe annunciare un nuovo taglio ai tassi di interesse.
Nel frattempo, gli investitori si dividono tra l’ottimismo che la Fed guiderà l’economia statunitense verso un “atterraggio morbido” e il timore che la banca centrale abbia aspettato troppo a lungo per allentare la politica monetaria. Al momento i mercati stanno scontando una riduzione dei tassi da 25 punti base nel meeting dell’istituto statunitense della prossima settimana e complessivamente oltre 100 punti base per l’intero 2024.
Sul fronte asiatico, il membro del consiglio direttivo della Banca del Giappone, Naoki Tamura, ha parlato di un aumento del tasso di riferimento ad almeno l’1% entro la fine del periodo di proiezione. Parole che si aggiungono a quelle di un altro membro del consiglio, Junko Nakagawa, secondo il quale la banca centrale continuerà ad adeguare la politica a condizione che l’economia si comporti in linea con le previsioni.
Focus infine sul settore tecnologico mondiale in scia alle affermazioni del ceo di Nvidia, Jensen Huang, secondo il quale ogni cliente chiede di essere servito per primo e vorrebbe poter aumentare gli ordini.
Dall’agenda macroeconomica, ad agosto l’indice dei prezzi alla produzione in Giappone ha riportato un incremento del 2,5% su base annua, rallentando oltre le attese (+2,8%) rispetto al +3,0% di luglio. Su base mensile, l’indice ha registrato un calo dello 0,2%, rispetto alla variazione nulla del consensus e al +0,5% del mese precedente (rivisto da +0,3%).
Occhi nel pomeriggio, oltreoceano, su prezzi alla produzione di agosto e richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,102 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 142,7. Tra le materie prime, petrolio in ulteriore rialzo con il Brent (+1,8%) a 71,9 dollari al barile e il Wti (+1,9%) a 68,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund flette leggermente a 141 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,54%.
Tornando a Piazza Affari, traina TIM (+7,6%), seguita da Banco Bpm (+3,7%), Unicredit (+2,8%) e STM (+2,7%), in coda invece Hera e Terna (-0,8%), A2A (-0,5%) e Snam (-0,4%).