Mercati – Apertura in frazionale rialzo per il Vecchio Continente all’indomani della Bce, Milano a +0,2%

Partenza in rialzo per le principali borse europee all’indomani della Bce e con aspettative di un allentamento della politica da parte della Federal Reserve.

A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,2% a 33.502 punti, positivo come il Ftse 100 di Londra (+0,2%) e preceduti dal Dax di Francoforte (+0,5%), l’Ibex35 di Madrid (+0,5%) e il Cac 40 di Parigi (+0,4%).

Come previsto, ieri la Bce ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base per la seconda volta nel 2024, portando il tasso sui depositi al 3,5%.

La presidente Christine Lagarde ha specificato che il percorso di allentamento non è predeterminato né in termini di sequenza, né di volume. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione. Sul fronte delle previsioni, la Bce stima una crescita dei prezzi del 2,5% nel 2024, del 2,2% nel 2025 e dell’1,9% nel 2026.

Cresce intanto l’attesa in vista della riunione di politica monetaria della Fed della prossima settimana. Le aspettative di allentamento della politica monetaria sono alimentate anche dall’ex presidente della Fed di New York William Dudley, che ha affermato in un forum a Singapore venerdì di vedere la possibilità di un taglio dei tassi di mezzo punto alla riunione della prossima settimana.

Sempre sul fronte delle banche centrali, in attesa della riunione della Bank of Japan della prossima settimana, il membro del board, Naoki Tamura, ha affermato che l’istituto nipponico dovrà aumentare i tassi di interesse portandoli ad almeno l’1% il prossimo anno, un livello che rappresenta il target neutrale corretto che non raffredda né stimola l’economia. Dichiarazioni alle quali hanno fatto seguito le parole di altri funzionari secondo cui la banca centrale giapponese probabilmente alzerà ulteriormente i tassi con un’inflazione oltre le attese.

Dall’agenda macroeconomica emerge che in Francia ad agosto l’indice dei prezzi al consumo ha registrato un +0,5% su base mensile, leggermente inferiore al +0,6% delle attese e del preliminare. Anno su anno il dato ha registrato un incremento dell’1,8% rispetto al +1,9% del consensus e della prima lettura. L’indice armonizzato agli standard Ue è aumentato dello 0,6% m/m, in linea alla stima e al preliminare. Su base annua i prezzi al consumo sono saliti del 2,2%, confermando attese e preliminare.

Atteso dagli Stati Uniti nel pomeriggio il dato preliminare di settembre del Sentiment dell’Università del Michigan.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,108 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen cala a 141,4. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,6%) a 72,4 dollari al barile e il Wti (+0,7%) a 69,4 dollari mentre la tempesta Francine ha interrotto la produzione nel Golfo del Messico.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 138 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,51%.

Tornando a Piazza Affari, guida in avvio Amplifon (+1,3%) seguita da Cucinelli (+1%), Iveco (+0,9%) e Diasorin (+0,8%), mentre scivola in coda Nexi (-2,8%) con a distanza Leonardo (-0,9%).