Wall Street parte debole, ma acquista velocità e sicurezza con il passare delle ore e gli indici chiudono per la seconda seduta consecutiva molto vicini ai massimi intraday.
Il bilancio definitivo vede in “pole position” il Russell 2000 (+1,2%), seguito dal Nasdaq che guadagna un punto percentuale. Meno brillanti sia lo S&P500 (+0,75%) che il Dow Jones (+0,6%).
Catalizzatore della giornata il dato macroeconomico dei prezzi alla produzione del mese di agosto uscito lievemente al di sotto della attese, ma sufficiente sia per confermare il prossimo taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve che soprattutto il contenimento dell’inflazione.
Indice VIX ancora in calo (-4%) a quota17,10.
Sul mercato obbligazionario giornata interlocutoria con i rendimenti che risalgono sulla scadenza decennale di un solo punto base al 3,67%.
Materie prime tutte in denaro con il petrolio che guadagna quasi il tre per cento e risale fino a 69,5 dollari al barile. Positivo anche il rame (+1,5%).
Metalli preziosi in gran denaro con l’oro che guadagna quasi il due per cento e segna un nuovo massimo storico a 2.585 dollari l’oncia, mentre l’argento guadagna oltre il quattro per cento risalendo anche sopra la soglia dei $30. Volano i titoli minerari con l’indice di settore che guadagna l’otto per cento. In denaro anche platino (+3%) e palladio (+5,5%), entrambi di nuovo oltre la barriera dei $1.000
Sul mercato valutario, il biglietto verde cede oltre mezza figura fino a 1,107 rispetto alla moneta unica e perde ancora terreno anche nei confronti dello yen fino a 141, nuovo minimo da gennaio verso la valuta nipponica.