Seduta poco mossa per le principali borse asiatiche – orfane di Cina, Giappone, Corea del Sud, Indonesia e Malesia, chiuse per festività – dopo la chiusura positiva di venerdì a Wall Street.
Hong Kong è flat, Australia e India guadagnano rispettivamente lo 0,3% e lo 0,1%, mentre Singapore cede lo 0,2%.
Oltreoceano, Dow Jones e Nasdaq hanno terminato a +0,7% e lo S&P500 a +0,5%.
Preoccupazioni dalla Cina, dove la produzione industriale, i consumi e gli investimenti hanno tutti rallentato più del previsto per agosto, mentre il tasso di disoccupazione ha raggiunto inaspettatamente un massimo di sei mesi.
La Banca Popolare Cinese ha segnalato venerdì sera che avrebbe intensificato la sua lotta contro la deflazione e preparato altre politiche per rilanciare l’economia, dopo che i dati sul credito hanno mostrato che la fiducia privata rimaneva debole.
Cresce intanto l’attesa per il meeting della Federal Reserve, in calendario domani e mercoledì, dopo che gli ultimi dati hanno supportato l’aspettativa di un allentamento da parte dell’istituto statunitense e con i trader che stanno riflettendo se la Fed opterà per un taglio di 25 o 50 punti base.
In settimana attesa anche le decisioni di politica monetaria da parte di Indonesia, Brasile, Taiwan, Norvegia, Sudafrica, Regno Unito e Giappone.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,111 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen cala a 139,9. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,4%) a 71,9 dollari al barile e il Wti (+0,5%) a 68,1 dollari.