Mercati – Partenza cauta per l’Europa con Milano flat

Partenza cauta per le principali borse europee in vista degli appuntamenti con le banche centrali.

A Milano, il Ftse Mib è flat a 33.557 punti, poco mosso come il Ftse 100 di Londra (-0,2%), Dax di Francoforte (-0,2%), Cac 40 di Parigi (-0,2%) e Ibex35 di Madrid (flat).

Cresce l’attesa per le decisioni sui tassi da parte di Federal Reserve (mercoledì), Regno Unito (giovedì) e Giappone (venerdì). Focus intanto sui discorsi odierni del vicepresidente della Bce Luis de Guindos e del capoeconomista Philip Lane.

Mentre gli operatori stanno valutando se la banca centrale americana opterà per un taglio da 25 o 50 punti base, l’istituto nipponico dovrebbe mantenere i tassi invariati dopo aver deciso un aumento del costo del denaro nella scorsa riunione.

Sul fronte asiatico, resta monitorata la situazione cinese dove la produzione industriale, i consumi e gli investimenti hanno rallentato più del previsto ad agosto, mentre il tasso di disoccupazione ha raggiunto inaspettatamente il massimo degli ultimi sei mesi. La Banca centrale del Paese asiatico ha annunciato venerdì sera che intensificherà il contrasto alla deflazione e preparerà altre politiche per rilanciare l’economia dopo che i dati sul credito hanno mostrato che la fiducia dei soggetti privati rimane debole.

Dall’agenda macroeconomica, occhi stamane su prezzi al consumo armonizzati finali italiani di agosto e sulla bilancia commerciale di luglio in Italia ed Eurozona; nel pomeriggio atteso negli USA l’Indice Empire State Manufacturing di settembre.

Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,111 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scivola a 139,9. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,6%) a 72,0 dollari al barile e il Wti (+0,7%) a 68,2 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 137 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,50%.

Tornando a Piazza Affari, corre in avvio Saipem (+5,1%) dopo essersi aggiudicata un contratto EPC offshore in Qatar del valore di circa 4 miliardi di dollari, seguita da Generali (+1,2%) e Unipol (+1,1%); in coda Tenaris (-1,1%), Telecom Italia, Interpump e Iveco (tutte -0,9%).