Partenza di settimana mista a Wall Street concentrata sulla riunione della Federal Reserve e sull’entità del taglio dei tassi di interessi che verrà annunciato. Poco mossi anche gli altri due indici principali: lo S&P500 (+0,1%) ed il Russell 2000 (+0,3%).
Mercato domestico condizionato ieri dall’andamento dei principali titoli tecnologici. I cali di Apple (-2,8%) e Nvidia (-2,2%) sono stati compensato dal balzo di Oracle (+5,1%).
Indice VIX in rialzo di quasi il due per cento a quota 17,15 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti tornano a scendere e cedono tre punti base sulla scadenza decennale governativa (Tbond) al 3,63%.
Materie prime ancora in denaro, ma sempre con intensità diverse. Il petrolio avanza di oltre due punti percentuali riportandosi al di sopra dei 69 dollari al barile.
Metalli preziosi ancora tonici che compensano i forti guadagni della scorsa ottava, ma rallentano la corsa. Sia oro che argento terminano infatti invariate, dopo i due record storici consecutivi del metallo più prezioso, ma sembrano pronti per un ulteriore allungo.
Sul mercato valutario, il biglietto verde termina a 1,112 cedendo esattamente mezza figura rispetto alla moneta unica e tornando vicino ai minimi dell’anno. Chiude invece invariato nei confronti dello yen a 140,7.