Gli eurolistini chiudono in ribasso simile all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 33.655 punti (-0,4%), in calo come il Ftse di Londra (-0,7%), il CAC 40 di Parigi (-0,6%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,1%).
Oltreoceano, il Nasdaq cede lo 0,3%, il Dow Jones e lo S&P 500 lo 0,2%.
Lo sguardo dei mercati rimane focalizzato sull’annuncio di stasera da parte della Federal Reserve che, secondo le previsioni, effettuerà un primo taglio ai tassi in oltre quattro anni. Gli operatori stanno scontando ampiamente una riduzione da 25 bp al range 5%-5,25%, sebbene alcuni si aspettino una mossa da 50 bp, ipotesi, quest’ultima, stimata con una probabilità intorno al 50%.
Le nuove proiezioni trimestrali che saranno pubblicate al termine della riunione e la successiva conferenza stampa del presidente Powell forniranno ulteriori indicazioni sul percorso futuro di politica monetaria e sull’economia statunitense.
Domani e venerdì sarà il turno rispettivamente della Bank of England e della Bank of Japan.
Sul fronte macroeconomico, nella settimana al 13 settembre l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha registrato un incremento del 14,2%, in forte accelerazione dal +1,4% della settimana precedente.
Nell’Eurozona, ad agosto, il dato finale dell’inflazione ha registrato un aumento dello 0,1% su base mensile, inferiore al preliminare e alle attese (entrambi +0,2%). Su base annua il dato è aumentato del 2,2%, in linea al consensus ma al di sotto della lettura precedente (+2,6% rivista da +2,2%). L’indice Core, calcolato al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, ha mostrato un incremento su base tendenziale del 2,8%, confermando il preliminare e le attese.
Nel Regno Unito, nello stesso mese, i prezzi al consumo sono saliti dello 0,3% su base mensile, come previsto e al di sopra del dato di luglio (-0,2%). Su base annua, i prezzi sono aumentati del 2,2%, in linea al consensus e al mese precedente. L’indice CPI Core ha riportato un incremento del 3,6%, come da attese e al di sopra del mese precedente (+3,3%).
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,112, il dollaro/yen scende a 142,0. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,7%) a 73,2 dollari e il Wti (-0,6%) a 69,5 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in area 134 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,50%.
Tornando a Piazza Affari, guida Telecom Italia (+3,0%), seguita da Banco Bpm (+2,9%), Saipem (+2,8%), Leonardo (+1,7%), mentre arretrano in particolare Campari (-7,5%), Poste Italiane (-3,0%), Amplifon (-2,6%), Moncler (-1,8%).