Seduta in prevalenza in denaro per le principali borse asiatiche dopo la chiusura tonica di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,5 e lo 0,7%, denaro invece su Hong Kong (+1%) e il Giappone, con il Nikkei a +1,6 e il Topix a +1%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +2,5%, S&P500 +1,7% e Dow Jones +1,3%.
Sul fronte delle banche centrali, la BOJ ha lasciato invariati i tassi di interesse. L’istituto giapponese ha aumentato la sua valutazione della spesa dei consumatori e ha ribadito che si aspetta che la crescita dei prezzi sia in linea con il suo obiettivo nella seconda metà del suo periodo di proiezione, un’indicazione che rimane sulla strada verso l’aumento dei tassi. Gli ultimi dati pubblicati hanno mostrato che l’indicatore chiave dell’inflazione della nazione ha accelerato ad agosto per il quarto mese consecutivo.
Ad agosto, infatti, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) nipponico ha evidenziato una crescita del 3,0% anno su anno, in linea con le attese e in accelerazione rispetto al +2,8% di luglio. Al netto dei prezzi relativi a cibi freschi e alle componenti più volatili, l’indicatore ha registrato un +2,8%, in linea al consensus e al di sopra del +2,7% di luglio.
In Cina, il paese sta valutando di rimuovere alcune delle maggiori restrizioni rimanenti sugli acquisti di case dopo che le misure precedenti non sono riuscite a rilanciare un mercato immobiliare moribondo, secondo persone a conoscenza della questione.
Nel frattempo, le banche della nazione hanno mantenuto i loro tassi di prestito di riferimento per settembre, mentre i decisori politici hanno rinviato ulteriori stimoli monetari mentre le istituzioni finanziarie lottano con margini di profitto record.
Nel frattempo l’Unione Europea e la Cina hanno concordato di intensificare le discussioni per evitare incombenti tariffe sui veicoli elettrici.
Oltreoceano, il calo delle richieste di disoccupazione negli Stati Uniti al minimo da maggio ha segnalato che il mercato del lavoro rimane sano nonostante un rallentamento delle assunzioni. Ciò ha aggiunto una spinta alla propensione al rischio e ha alleviato le preoccupazioni che la Federal Reserve potrebbe essere stata troppo lenta nel ridurre i costi di prestito quando ha tagliato i tassi di mezzo punto percentuale mercoledì.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,118 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 142,4. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (-0,1%) a 74,8 dollari al barile e il Wti (-0,1%) a 71,1 dollari.