Gli eurolistini chiudono in ribasso simile all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 33.762 punti (-0,8%), in calo come il Dax di Francoforte (-1,5%), il CAC 40 di Parigi (-1,5%), il Ftse di Londra (-1,2%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%).
Oltreoceano, il Nasdaq cede lo 0,5%, lo S&P 500 lo 0,4% e il Dow Jones lo 0,2%.
Volge al termine una settimana che ha visto il primo taglio ai tassi d’interesse in quattro anni da parte della Federal Reserve: un taglio da mezzo punto percentuale, che porta il range di riferimento al 4,75-5,50% e da il via ad una politica monetaria di allentamento dopo il ciclo storico di rialzi volti a contrastare l’elevata inflazione.
La presidente della Bce Christine Lagarde ha parlato al Fmi a Washington spiegando che “l’economia sta attraversando cambiamenti che la trasformeranno e dobbiamo analizzarli e capirne l’impatto”.
Ha inoltre affermato che le azioni di policy hanno mantenuto ancorate le aspettative sull’inflazione che si stima tornerà al 2% nella seconda metà dell’anno prossimo.
Sul fronte macroeconomico, la lettura preliminare di settembre dell’indice riguardante la fiducia dei consumatori dell’Eurozona si è attestata a -12,9 punti, in miglioramento oltre le attese (-13,2 punti) dal mese precedente (-13,4 punti).
In Francia, a settembre, l’indice relativo al sentiment dell’industria manifatturiera è rimasto stabile, come atteso, a 99 punti.
Ad agosto l’indice dei prezzi alla produzione in Germania ha registrato un +0,2% su base mensile rispetto alla variazione nulla delle attese e al +0,2% di luglio. Il dato su base annua è calato dello 0,8%, in linea a luglio e al di sopra delle attese (-1,0%).
Nel Regno Unito, nello stesso mese, le vendite al dettaglio sono aumentate su base mensile dell’1,0%, oltre le attese (+0,4%), dopo il +0,7% di luglio. Su base annua sono salite del 2,5% contro il +1,3% del consensus, dopo il +1,5% del mese precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,116, il dollaro/yen sale a 143,9. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,6%) a 74,4 dollari e il Wti (-0,3%) a 70,9 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende in area 130 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,50%.
Tornando a Piazza Affari, guida Italgas (+1,4%), seguita da Terna (+1,4%), Hera (+1,1%), Intesa Sanpaolo (+0,6%), mentre arretrano in particolare Iveco Group (-6,4%), Telecom Italia (-5,9%), Cucinelli (-5,2%), Moncler (-5,2%).