Vola Wall Street ritrovando l’entusiasmo dopo il deciso taglio dei tassi di interesse di 50 punti base da parte della Federal Reserve.
L’indice dei trenta titoli principali guadagna l’1,3% superando per la prima volta quota 42.000 punti, mentre lo S&P500 si rafforza del 1,7% andando oltre la soglia dei 5.700 punti.
Ancora più brillanti sia il Nasdaq (+2,5%), oltre quota 18.000 punti ma ancora distante oltre il due per cento rispetto al massimo di maggio, ed il Russell 2000 (+2,1%), unico listino a chiudere sui massimi intraday.
Titoli tecnologici a larga capitalizzazione in grande spolvero, da Nvidia fino ad Apple con progressi superiori in media oltre ai due punti percentuali.
Indice VIX in forte discesa (-10,5%) a quota 16,3 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti salgono per la seconda seduta consecutiva di altri quattro punti base sulla scadenza governativa decennale (Tbond) fino al 3,73%.
Materie prime anch’esse in decisa ripresa trascinate dall’euforia del mercato azionario, oltre che dalla riduzione dei tassi di interesse, la prima in quattro anni e mezzo.
Il petrolio guadagna quasi due punti percentuali risalendo anche al di sopra dei 71 dollari al barile.
Metalli preziosi ben intonati con oro ed argento che annullano le perdite della serata precedente. Il metallo giallo avanza di mezzo punto percentuale superando nuovamente la barriera dei 2.600 dollari l’oncia. Più brillante l’argento che sfiora un progresso del due per cento ma viene respinto, per il secondo giorno consecutivo, dalla resistenza a quota $31,5.
Sul mercato valutario, si registrano invece modeste variazioni di rilievo con il biglietto verde che scivola lievemente a 1,116 rispetto all’euro, mentre risale nei confronti dello yen fino a 143.