Gli eurolistini chiudono perlopiù in rialzo, con Wall Street positiva dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un -0,2% a 33.680 punti. Chiudono in rialzo il Dax di Francoforte (+0,7%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%), il Ftse 100 di Londra (+0,4%), il CAC 40 di Parigi (+0,1%).
Oltreoceano, lo S&P 500 guadagna lo 0,4%, il Nasdaq lo 0,3%, il Dow Jones lo 0,1%.
Gli investitori restano intenti a valutare l’outlook sui tassi d’interesse dopo il primo taglio della Fed, arrivato la scorsa settimana. Nuove indicazioni sono attese dall’agenda macroeconomica, con lo sguardo già rivolto ai dati di agosto sul deflatore PCE, in calendario venerdì.
Resta nel contempo monitorato il fronte politico europeo dopo la vittoria dei socialdemocratici in Brandeburgo alle elezioni regionali tedesche mentre in Francia il primo ministro Michel Barnier ha affermato che il suo nuovo governo potrebbe aumentare le tasse per le grandi aziende e i più ricchi nel tentativo di risolvere i deficit di bilancio.
Sul fronte macroeconomico, a settembre, la lettura preliminare dell’indice Pmi Manifatturiero, condotta da S&P Global, si è attestata a 47,0 punti, al di sotto del consensus (48,6 punti) e del dato finale di agosto (47,9 punti). L’indice relativo ai servizi è stato pari a 55,4 punti, rispetto ai 55,7 punti del mese precedente. Gli analisti si attendevano un valore pari a 55,2 punti. Infine, in calo anche l’indice composito, attestatosi a 54,4 punti, superiore alla stima (54,3 punti) ma inferiore ai 54,6 punti di agosto.
Nel vecchio continente, il preliminare di settembre del PMI Manifatturiero dell’Eurozona si è attestato a 44,8 punti, in calo oltre le attese (45,7 punti) e il dato del mese precedente (45,8 punti). L’indice Servizi è sceso a 50,5 punti dai 52,9 punti di agosto e oltre i 52,3 punti stimati dagli analisti. Il Composito ha segnato 48,9 punti, inferiore ai 50,5 punti del consensus e ai 51 punti del mese precedente.
Nel Regno Unito, nello stesso mese, il preliminare del PMI S&P Global Manifatturiero si è attestato a 51,5 punti, in calo oltre le attese (52,2 punti) rispetto al dato finale di agosto (52,5 punti). Scende oltre le previsioni (53,5 punti) anche il preliminare PMI Servizi, pari a 52,8 punti, rispetto ai 53,7 punti di agosto. Il preliminare PMI Composito si è attestato a 52,9 punti, rispetto ai 53,8 punti di agosto e ai 53,5 punti delle attese.
In Germania, sempre a settembre, il PMI manifatturiero preliminare è stato pari a 40,3 punti, in calo più delle attese (42,3 punti) dalla rilevazione finale di agosto (42,4 punti). In peggioramento anche il PMI servizi, sceso oltre le previsioni (51 punti) a 50,6 punti dai 51,2 del mese precedente. Il composito ha riportato un preliminare di 47,2 punti, inferiore al consensus (48,2 punti) e ai 48,4 punti di agosto.
Nel pari periodo, in Francia, il PMI Manifatturiero si è attestato a 44,0 punti, in miglioramento, contro il consensus (44,2 punti), dai 43,9 punti dalla rilevazione finale di agosto (43,9 punti). Il PMI Servizi, pari a 48,3 punti, invece, è peggiorato oltre le previsioni (53,1 punti) dai 55,0 punti del mese precedente. Analogamente, il PMI Composito, che include anche manifatturiero e servizi, è sceso a 47,4 punti dai 53,1 punti di agosto e oltre i 51,5 punti indicati dagli analisti.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,113, mentre il cambio dollaro/yen sale a 143,6. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-1,2%) a 72,8 dollari e il Wti (-1,5%) a 69,9 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 130 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,44%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Ferrari (+2,3%), Stellantis (+2,2%), Snam (+1,6%), Hera (+1,5%). Chiudono in coda Unicredit (-3,2%), Banco Bpm (-2,4%), Intesa Sanpaolo (-1,9%), Cucinelli (-1,7%).