Le borse europee proseguono incerte a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano in leggero rialzo.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,1% a 33.720 punti, sotto la parità come il Cac 40 di Parigi (-0,4%) mentre resistono il Dax di Francoforte (+0,4%), l’Ibex35 di Madrid (+0,1%) e il Ftse 100 di Londra (flat).
I mercati restano intenti a monitorare le indicazioni provenienti dalle banche centrali e dall’agenda macroeconomica in attesa degli interventi odierni di funzionari della Federal Reserve, tra i quali, Raphael Bostic e Austan Goolsbee, e del deflatore PCE, misura dell’inflazione attentamente monitorata dalla banca americana che verrà diffusa venerdì.
Attese in settimana le decisioni di politica monetaria delle banche centrali di Svezia e Svizzera.
Resta nel contempo monitorato il fronte politico europeo dopo la vittoria dei socialdemocratici in Brandeburgo alla elezioni regionali tedesche mentre in Francia il primo ministro Michel Barnier ha affermato che il suo nuovo governo potrebbe aumentare le tasse per le grandi aziende e i più ricchi nel tentativo di risolvere i deficit di bilancio.
Dall’agenda macroeconomica odierna, il preliminare di settembre del PMI Manifatturiero dell’Eurozona si è attestato a 44,8 punti, in calo oltre le attese (45,7 punti) e il dato del mese precedente (45,8 punti). L’indice Servizi è sceso a 50,5 punti dai 52,9 punti di agosto e oltre i 52,3 punti stimati dagli analisti. Il Composito ha segnato 48,9 punti, inferiore ai 50,5 punti del consensus e ai 51 punti del mese precedente.
Nel Regno Unito, nello stesso mese, il preliminare del PMI S&P Global Manifatturiero si è attestato a 51,5 punti, in calo oltre le attese (52,2 punti) rispetto al dato finale di agosto (52,5 punti). Scende oltre le previsioni (53,5 punti) anche il preliminare PMI Servizi, pari a 52,8 punti, rispetto ai 53,7 punti di agosto. Il preliminare PMI Composito si è attestato a 52,9 punti, rispetto ai 53,8 punti di agosto e ai 53,5 punti delle attese.
In Germania, sempre a settembre, il PMI manifatturiero preliminare è stato pari a 40,3 punti, in calo più delle attese (42,3 punti) dalla rilevazione finale di agosto (42,4 punti). In peggioramento anche il PMI servizi, sceso oltre le previsioni (51 punti) a 50,6 punti dai 51,2 del mese precedente. Il composito ha riportato un preliminare di 47,2 punti, inferiore al consensus (48,2 punti) e ai 48,4 punti di agosto.
Nel pari periodo, in Francia, il PMI Manifatturiero si è attestato a 44,0 punti, in miglioramento, contro il consensus (44,2 punti), dai 43,9 punti dalla rilevazione finale di agosto (43,9 punti). Il PMI Servizi, pari a 48,3 punti, invece, è peggiorato oltre le previsioni (53,1 punti) dai 55,0 punti del mese precedente. Analogamente, il PMI Composito, che include anche manifatturiero e servizi, è sceso a 47,4 punti dai 53,1 punti di agosto e oltre i 51,5 punti indicati dagli analisti.
Occhi nel pomeriggio, oltreoceano, su Chicago Fed National Activity Index di agosto e Pmi servizi, manifatturiero e composito preliminari di settembre.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,111 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 143,6. Tra le materie prime, petrolio vira in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 73,9 dollari al barile e il Wti (+0,3%) a 71,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene in rialzo a 137 punti (+3bp), con il rendimento del decennale italiano al 3,53%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Ferrari (+2,1%), seguita da Snam (+1,5%), Amplifon ed Hera (entrambi +1,4%) mentre resta in fondo Cucinelli (-2,3%), preceduta da Banco BPM (-2,1%) e Bper (-1,7%).