Mercati USA – Seduta di consolidamento

Wall Street prende fiato, a margine di un’altra settimana molto positiva. L’indice S&P500 ha messo a segno due record storici consecutivi nella scorsa settimana arrivando a guadagnare il 39% rispetto ai minimi del 27 ottobre, meno di undici mesi fa, con un incremento della capitalizzazione di 13 trilioni di dollari. Inoltre, i progressi non sembrano destinati a fermarsi e l’indice mette nel mirino la quota ambiziosa dei 6.000 punti per fine anno.

Il bilancio definitivo dell’ultima seduta della scorsa ottava vede solo il Dow Jones in verde (+0,1%), mentre S&P500 (-0,2%), Nasdaq (-0,4%) e Russell 2000 (-1,1%) terminano tutti e tre in rosso.

Da segnalare il forte calo di FedEx (-15,2%), uno dei leader mondiali nei trasporti a domicilio, appesantita da una trimestrale assai deludente che conferma la debolezza dell’economia a stelle e strisce ed il necessario cambio di politica monetaria da parte della Federal Reserve, da restrittivo ad espansivo, per contrastare il rischio di una prossima recessione.

Indice VIX in lieve calo (-1%) a quota 16,15 punti.

Sul mercato obbligazionario i rendimenti mantengono i lievi guadagni realizzati dopo la riunione della Federal Reserve ed assistono ad un ritorno dell’inclinazione positiva della curva dei tassi di interesse (vale a dire con i rendimenti a lungo termine più elevati rispetto alle scadenze brevi), il primo dopo oltre 500 giorni. Il titolo decennale governativo (Tbond) chiude invariato al 3,73%.

Materie prime ancora in tono positivo con il petrolio che risale do un altro punto percentuale, a causa delle nuove tensioni belliche in Medio Oriente, terminando oltre quota 71,5 dollari al barile.

Anche i metalli preziosi chiudono l’ottava ben intonati con l’oro al di sopra dei 2.650 dollari l’oncia, nuovo massimo storico, e l’argento che, pur guadagnando oltre un punto percentuale, viene tuttavia ancora respinto, per il terzo giorno consecutivo, dalla resistenza a quota $31,5.

Sul mercato valutario, il biglietto verde finisce invariato a 1,116 rispetto all’euro, mentre risale nei confronti dello yen fino a 144.