Mercati asiatici – Cina e Hong Kong in spolvero

Seduta in denaro per le principali borse asiatiche dopo la chiusura sopra la parità di Wall Street.

Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente il 3,7 e il 3,6%, in linea a Hong Kong (+3,8%). Più cauto il Giappone con Nikkei a +0,7% e Topix a +0,6%.

Oltreoceano, Nasdaq e Dow Jones hanno terminato a +0,1% e S&P500 a +0,3%.

Il sentiment asiatico ha beneficiato di una serie di misure di stimolo annunciate dalla banca centrale cinese per sostenere la crescita economica e arginare una svendita nel mercato azionario.

Pechino ha affermato di pianificare almeno 800 miliardi di yuan (114 miliardi di dollari) di supporto alla liquidità per le azioni e consentirà alle società di intermediazione di attingere ai finanziamenti della banca centrale per acquistare azioni. Le misure sono state introdotte come parte di un ampio pacchetto di misure politiche per rilanciare l’economia, tra cui un taglio a un tasso di interesse chiave a breve termine e minori costi di prestito su mutui fino a 5,3 trilioni di $.

Mentre la risposta iniziale del mercato in seguito alle misure di stimolo è stata positiva, gli analisti vedono il rischio che il rally possa presto esaurirsi poiché alcuni dei problemi fondamentali che affliggono l’economia cinese, tra cui la pressione deflazionistica, rimangono irrisolti.

Altrove in Asia, la Reserve Bank of Australia ha mantenuto il suo obiettivo di tasso di interesse di cassa al 4,35% per una settima riunione consecutiva e ha ribadito che non sta “escludendo nulla” sulla politica.

Intanto, sempre sul fronte delle banche centrali, gli investitori sono in attesa di ulteriori segnali sui prossimi tagli da parte della Federal Reserve, tra cui i dati sul deflatore PCE, misura dell’inflazione attentamente monitorata dalla banca americana che verrà diffusa venerdì.

Diversi funzionari della Fed sembrano aver lasciato la porta aperta a ulteriori grandi tagli dei tassi. Il presidente della Fed di Chicago Austan Goolsbee ha affermato che con l’inflazione che si avvicina all’obiettivo della banca centrale, l’attenzione dovrebbe spostarsi sul mercato del lavoro e “ciò probabilmente significa molti altri tagli dei tassi nel prossimo anno”.

Neel Kashkari della Fed di Minneapolis ha anche sottolineato la debolezza del mercato del lavoro, affermando di sostenere l’abbassamento dei tassi di interesse di un altro mezzo punto percentuale entro la fine dell’anno. La sua controparte alla Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha assunto una posizione moderata. Avviare il ciclo di tagli della banca centrale con un grande passo aiuterebbe ad avvicinare i tassi di interesse a livelli neutrali, ma i funzionari non dovrebbero impegnarsi in una cadenza di mosse fuori misura, secondo Bostic.

Sul fronte geopolitico, Israele ha lanciato attacchi aerei in Libano che hanno ucciso quasi 500 persone e aumentato le tensioni regionali.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,111 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 144,3. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,1%) a 74,0 dollari al barile e il Wti (+1,2%) a 71,2 dollari.