Le borse europee proseguono in denaro a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano sopra la parità.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,6% a 33.887 punti, positivo come il Cac 40 di Parigi (+1,6%), il Dax di Francoforte (+0,8%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%) mentre l’Ibex35 di Madrid è flat.
Il sentiment beneficia dell’annuncio di una serie di misure di sostegno in Cina da parte della banca centrale del Paese.
Pechino ha annunciato un pacchetto di stimoli per almeno 800 miliardi di yuan (114 miliardi di $), a supporto delle liquidità delle azioni, e consentirà alle società di intermediazione di attingere ai finanziamenti della banca centrale per acquistare titoli. Le misure sono state introdotte come parte di una serie di interventi per rilanciare l’economia, tra cui il taglio a un tasso di interesse chiave a breve termine e minori costi su mutui fino a 5,3 trilioni di dollari.
Sempre in tema di istituti centrali, la Reserve Bank dell’Australia ha confermato, come da attese, i tassi al 4,35% nella riunione di settembre, per la settima volta consecutiva. L’istituto continua comunque a ritenere che la traiettoria dell’inflazione resti troppo elevata, ribadendo la necessità di rimanere vigili sui rischi di prezzi al rialzo, senza escludere nulla.
Sul fronte della politica monetaria, rimangono monitorati anche i segnali provenienti dalla Federal Reserve con diversi funzionari che si dimostrano disponibili a ulteriori ampi tagli ai tassi. Tra questi, il presidente della Fed di Chicago Austan Goolsbee ha affermato che, con l’inflazione che si avvicina all’obiettivo della banca centrale, l’attenzione dovrebbe spostarsi sul mercato del lavoro e “ciò probabilmente significherà molti altri tagli ai tassi nel prossimo anno”.
Dall’agenda macro, occhi nel pomeriggio agli Usa con l’uscita dei dati sulla Fiducia consumatori del Conference Board e sull’Indice manifatturiero Fed Richmond, tutti di settembre.
Nel frattempo, a settembre l’indice IFO della Germania si è attestato a 85,4 punti, in calo dagli 86,6 punti del mese precedente, e inferiore alle attese ferme a 86 punti. L’IFO Current Assessment è stato pari a 84,4 punti, sotto il consensus (86 punti) e il dato di agosto, pari a 86,4 punti (rivisto da 86,5 punti). Infine, l’indicatore relativo alle aspettative di business è sceso a 86,3 punti dagli 86,8 punti del mese precedente e inferiore alle stime degli analisti (86,4 punti).
Restano alte le tensioni in Medio Oriente, dopo un importante attacco israeliano contro obiettivi di Hezbollah in Libano.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,114 e il cambio tra biglietto verde e lo yen balza a 144,4. Tra le materie prime, petrolio in forte rialzo con il Brent (+2,4%) a 75 dollari al barile e il Wti (+2,6%) a 72,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 135 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,54%.
Tornando a Piazza Affari, guida il titolo del lusso Cucinelli (+3,5%) dopo le notizie positive provenienti dalla Cina, importante mercato di sbocco per il settore, seguita da Bnaco Bpm (+2,7%), STM e Saipem (+2,6%); in coda Ferrari (-1,4%), A2A (-1,2%), Diasorin e Inwit (-1%).