Altra seduta positiva per le principali borse asiatiche dopo la chiusura sopra la parità di ieri a Wall Street.
Proseguono infatti gli acquisti in Cina, dopo il rally di ieri, con Shanghai e Shenzhen che guadagnano rispettivamente l’1,3 e l’1,5%, bene ancora come Hong Kong (+1,3%). Più cauto il Giappone con Nikkei a +0,3 e Topix a +0,1%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +0,6%, lo S&P500 a +0,3% e il Dow Jones a +0,2%.
Gli operatori continuano a valutare con fiducia le misure di sostegno svelate ieri dalle autorità cinesi, comprensive di tagli ai tassi di interesse, più liquidità per le banche, maggiori incentivi all’acquisto di case e piani per un fondo di stabilizzazione azionario.
In aggiunta, oggi, la Banca Popolare Cinese ha ridotto di 30 punti base il tasso a un anno portandolo al 2% dal 2,3% del 25 settembre, come preannunciato il giorno precedente dal governatore dal Pan Gongsheng. Inoltre, ha effettuato il maggior drenaggio di liquidità da dicembre 2021, ritirando un ammontare netto di 291 miliardi di yuan (41,5 miliardi di dollari).
Sempre in tema di politica monetaria, restano sotto i riflettori i segnali provenienti dalla Federal Reserve in attesa del deflatore PCE, una misura inflattiva attentamente monitorata dalla banca americana in agenda venerdì.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,119 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 143,4. Tra le materie prime, petrolio in frazionale ribasso con il Brent (-0,3%) a 74,2 dollari al barile e il Wti (-0,4%) a 71,3 dollari.