Gli eurolistini chiudono in ribasso mentre Wall Street procede mista dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 33.840 punti (-0,1%), in calo come il CAC 40 di Parigi (-0,5%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%), il Dax di Francoforte (-0,4%), il Ftse di Londra (-0,2%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,1%, il Dow Jones cede lo 0,5% e lo S&P 500 lo 0,1%.
In attesa dell’intervento di Powell di domani e del deflatore PCE in calendario venerdì, gli investitori restano intenti a individuare nuovi spunti operativi.
Resta l’attenzione sulla politica monetaria, con la banca centrale svedese che, come previsto, ha intanto tagliato i tassi dal 3,5% al 3,25%, e spiegato che nei prossimi mesi potrebbe allentare a un ritmo più veloce se le prospettive di inflazione rimarranno favorevoli.
Dall’agenda macroeconomica, nella settimana al 20 settembre l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha registrato un incremento dell’11%, in rallentamento dal +14,2% della settimana precedente.
In Francia, a settembre, l’indice che misura la fiducia dei consumatori si è attestato a 95 punti, al di sopra delle attese (92,0 punti) e del dato di agosto (93,0 punti).
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,115, mentre il dollaro/yen sale a 144,4. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-1,5%) a 73,4 dollari e il Wti (-1,9%) a 70,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in area 131 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,46%.
Tornando a Piazza Affari, guida Prysmian (+2,1%), seguita da Unicredit (+1,6%), Erg (+1,3%), Inwit (+1,2%), mentre arretrano in particolare Nexi (-3,1%), Stellantis (-1,5%), Campari (-1,3%), Saipem (-1,3%).