Le borse europee ampliano le vendite a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano in frazionale ribasso.
A Milano, il Ftse Mib cede l’1,6% a 34.184 punti, giù come il Cac 40 di Parigi (-1,5%), preceduti da Dax di Francoforte (-0,5%), Ftse 100 di Londra (-0,5%) e Ibex35 di Madrid (-0,4%).
In Giappone, gli investitori guardano con incertezza le politiche del nuovo primo ministro Shigeru Ishiba, favorevole al percorso della banca centrale del Paese verso la normalizzazione dell’approccio monetario e quindi al rialzo dei tassi. Secondo quanto affermato dal governatore Kazuo Ueda, la politica monetaria resterà condizionata dai dati economici nipponici e dagli sviluppi nell’economia statunitense.
In Cina, invece, il sentiment continua a beneficiare delle nuove misure di stimolo, anche per affrontare la crisi immobiliare del Paese, dopo che tre delle maggiori città dello Stato hanno allentato le norme per chi vuole acquistare casa e la banca centrale ha ridotto i tassi dei mutui.
Parallelamente rimane l’attenzione sull’agenda macroeconomica in vista, questa settimana, di alcuni driver tra i quali l’inflazione dell’Eurozona e i dati sull’attività manifatturiera fino a culminare venerdì con il job report statunitense che dovrebbe fornire nuovi segnali utili a prevedere le mosse della Federal Reserve.
Attesi intanto in giornata gli interventi della presidente della BCE, Lagarde, e del numero uno della Fed, Powell.
Sul fronte macro odierno, nel pomeriggio lo sguardo si concentrerà sui prezzi al consumo tedeschi preliminari di settembre e, oltreoceano, sul PMI manifatturiero Chicago e sull’attività manifatturiera Fed Dallas, entrambi di settembre.
Secondo le stime preliminari, in Italia a settembre l’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo (IPCA) ha registrato un aumento dell’1,2% su base mensile, accelerando, in linea alle attese, dal -0,2% di agosto (rivisto da -0,1%). Su base annua, i prezzi sono saliti dello 0,8%, anch’essi come da consensus, ma rallentando dal +1,2% del mese precedente.
Il PIL finale del Regno Unito nel secondo trimestre 2024 è cresciuto dello 0,5% su base trimestrale, leggermente inferiore al +0,6% del preliminare e delle attese. A livello tendenziale è aumentato dello 0,7%, rispetto al +0,9% del preliminare e delle previsioni.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,119 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 142,5. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,2%) a 71,7 dollari al barile e il Wti (-0,1%) a 68,1 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 133 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,50%.
Tornando a Piazza Affari, denaro in particolare su Cucinelli (+0,8%), seguita da Unipol e Recordati (+0,4%), mentre affonda Stellantis (-14,1%) dopo aver rivisto al ribasso la guidance 2024, preceduta a distanza da Iveco (-5,5%) e Nexi (-3,7%).