Wall Street termina la settimana precedente con gli indici poco mossi, non lontani dalla parità ma con esiti differenti. I mercati americani proseguono comunque nel loro trend positivo, caratterizzato da nuovi record infrasettimanali sia per lo stesso Dow Jones che per lo S&P500, ignorando tanto l’escalation dei conflitti bellici mondiali quanto i venti di recessione europei.
In evidenza venerdì anche il Russell 2000 (+0,7%), mentre sia lo S&P500 (-0,1%) che il Nasdaq terminano con un marginale segno rosso.
Seduta negativa per tutta la pattuglia dei principali titoli del settore dei semiconduttori capitanati da Nvidia (-2,1%) e seguiti da Micron (-2,2%) e AMD (-1,9%). Prosegue, invece, il momento favorevole, sia di Alibaba (+2,1%) che di Tesla (+2,4%), quest’ultima in denaro da alcune settimane.
Indice VIX in forte ascesa (+9%) a quota 16,95 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti riprendono la fase discendente, per quanto in misura ancora modesta. Il Tbond cede quattro punti base al 3,76%.
Materie prime sempre piuttosto volatili e con andamenti contrastati. Venerdì è stato il petrolio a reagire mentre sono scesi, al contrario, i metalli preziosi.
Nello specifico, l’oro nero ha messo a segno un rimbalzo di un punto e mezzo percentuale chiudendo intorno ai 68,5 dollari al barile.
Metalli preziosi deboli che lasciano sul terreno parte dei forti guadagni della scorsa ottava. Oro ed argento cedono entrambi l’uno e mezzo per cento e scivolano rispettivamente al di sotto dei 2.700 e dei 32 dollari dollari l’oncia.
Sul mercato valutario, il biglietto verde termina invariato rispetto all’euro a 1,116, mentre cede oltre quattro figure nei confronti dello yen da 146,5 a 142, in scia ad un intervento di sostegno della Banca Centrale giapponese a favore della divisa nipponica.