Avvio debole per le principali borse europee con l’attenzione che resta focalizzata sulle banche centrali, l’agenda macroeconomica e le tensioni in Medioriente.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,04% a 34.137 punti, sopra la parità come il Dax di Francoforte (+0,2%) e il Ftse 100 di Londra (+0,02%), negativi invece Cac 40 di Parigi (-0,6%) e Ibex35 di Madrid (-0,2%).
Resta l’attenzione sulla situazione politica nipponica dopo che i mercati sono stati messi ieri sotto pressione dall’annuncio della vittoria, nella corsa alla leadership del partito liberaldemocratico al governo, di Shigeru Ishiba, favorevole al percorso della banca centrale del Paese verso la normalizzazione dell’approccio monetario e quindi al rialzo dei tassi.
Nel frattempo, Ishiba ha annunciato elezioni per il 27 ottobre in Giappone. Il voto, che avverrà con un anno di anticipo e poco prima delle elezioni presidenziali Usa di novembre, deciderà quale partito controllerà la Camera bassa del Parlamento.
Parallelamente gli investitori restano intenti a valutare le indicazioni provenienti dalla Federal Reserve, in attesa già del job report Usa in calendario venerdì, e dopo che il presidente Powell ha confermato che l’economia americana è “solida” e che “i tassi si muoveranno verso un livello più neutrale”.
Nel suo discorso alla National Association for Business Economics a Nashville, Powell ha ribadito un’apertura a due nuovi tagli entro l’anno, per un totale di un altro mezzo punto dopo quello deciso nell’ultima riunione, precisando che l’istituto “non ha una rotta prestabilita” e decide riunione per riunione in base ai dati, che determineranno anche la velocità della riduzione della stretta monetaria.
In giornata, diversi gli interventi di esponenti della Bce – tra cui de Guindos, Nagel e Schnabel; attesi anche i discorsi di Raphael Bostic, presidente della Fed di Atlanta, e di Lisa Cook, membro del board della Fed.
Sullo sfondo restano le tensioni internazionali dopo che Israele ha invaso il Libano.
Dall’agenda macro, attesi in giornata tra gli altri i PMI manifatturieri di settembre di Italia, Francia, Germania, Eurozona, Regno Unito e Stati Uniti, e l’inflazione di settembre dell’Eurozona.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,112 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 144. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,9%) a 71,1 dollari al barile e il Wti (-1%) a 67,5 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 132 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,41%.
Tornando a Piazza Affari, guida in avvio Campari (+1,4%), seguita da Stellantis (+0,9%), che recupera dal crollo di ieri in seguito alla revisione al ribasso della guidance sui risultati del 2024, Diasorin e Ferrari (+0,7%). In coda invece Moncler e Saipem (-1,6%).