Le borse europee proseguono in ordine sparso a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano in frazionale ribasso.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,6% a 33.458 punti, giù come il Cac 40 di Parigi (-0,8%) e il Dax di Francoforte (-0,5%) mentre resistono il Ftse 100 di Londra (+0,3%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,1%).
L’azionario globale si avvia a registrare la prima perdita settimanale delle ultime quattro settimane mentre il mondo attende la risposta di Israele al recente attacco missilistico dell’Iran. Gli aerei da guerra israeliani hanno bombardato Beirut durante la notte, dopo che otto dei suoi soldati sono stati uccisi nel Libano meridionale nelle battaglie contro Hezbollah.
In mezzo all’incertezza geopolitica, gli investitori restano intenti a individuare nuovi segnali sulle prossima mosse della Federal Reserve e su quanto esse saranno efficace nel sostenere l’economia statunitense.
Sempre in tema di politica monetaria, il governatore della Banca d’Inghilterra, Andrew Bailey, ha affermato che l’istituto potrebbe agire un po’ più aggressivamente con i tagli ai tassi di interesse.
Dall’agenda macro odierna, nell’Eurozona, ad agosto, i prezzi alla produzione sono aumentati su base mensile dello 0,6%, poco sopra il consensus (+0,5%) ma in rallentamento dal +0,7% di luglio (rivisto da +0,8%). Su base annua, l’indice è sceso del 2,3%, in linea al consensus, a fronte di un -2,2% del mese precedente (rivisto da -2,1%).
Nella stessa area, a settembre, il PMI Servizi finale si è attestato a 51,4 punti, superiore al preliminare e alle attese (entrambi a 50,5 punti). Il composito ha riportato 49,6 punti, anch’esso al di sopra del consensus e del preliminare (entrambi a 48,9 punti).
In Italia, nello stesso mese, il Pmi Composito è stato pari a 49,7 punti, in calo più delle previsioni (50,2 punti) rispetto ai 50,8 punti di agosto. L’indice Pmi Servizi è stato pari a 50,5 punti, in peggioramento oltre le attese (51,1 punti) rispetto ai 51,4 punti del mese precedente.
Occhi, nel pomeriggio, negli Usa, su richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, PMI servizi e composito finali e ISM servizi, questi ultimi tre di settembre, e ordini di fabbrica finali di agosto.
Sul forex, l’euro/dollaro è stabile a 1,105 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 146,9. Tra le materie prime, il petrolio accelera in rialzo con il Brent (+2,1%) a 75,5 dollari al barile e il Wti (+2,3%) a 71,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale leggermente a 134 punti (+1bp), con il rendimento del decennale italiano al 3,48%.
Tornando a Piazza Affari, prosegue in vetta TIM (+2,7%) che ha ricevuto da MEF e Retelit un’offerta da 700 milioni per Sparkle, seguita da Bper (+1%) ed Eni (+0,8%). Peggiora in coda Stellantis (-4,2%) penalizzata dal downgrade di Barclays a ‘equalweight’ e target price a 12,5 euro (da 23 euro), preceduta da Saipem (-3,6%) e Moncler (-2,6%).