Wall Street arresta la discesa della giornata precedente e continua ad assorbire brillantemente tutte le notizie negative internazionali, sia politico-militari che macroeconomiche.
Ieri gli indici domestici hanno capovolto l’apertura negativa chiudendo con modesti margini di scostamento rispetto alla seduta precedente.
Nello specifico, Nasdaq e Dow Jones hanno realizzato un progresso di un decimo di punto percentuale, lo S&P500 ha terminato invariato mentre il Russell 2000 ha ceduto lo 0,1%.
In evidenza, con esiti opposti, Tesla (-3,5%) al di sotto dei $250 e Nvidia (+1,6%).
Indice VIX in calo di quasi il due per cento a quota 18,9 punti.
Sul mercato obbligazionario prosegue l’altalena dei rendimenti, i quali risalgono di nuovo ai livelli di inizio settimana. Il titolo decennale governativo (Tbond) guadagna sei punti base chiudendo al 3,79%.
Materie prime sempre ben intonate trainate ancora dal petrolio, in scia alle tensioni mediorientali. L’oro nero guadagna un altro punto percentuale e chiude al di sopra dei 71 dollari al barile. Positivo anche il rame che si apprezza dell’uno e mezzo per cento.
Metalli preziosi più incerti con l’oro in calo di mezzo punto percentuale e l’argento che tenta un nuovo allungo (+1%), ma si infrange contro le due barriere dei 32 e 32,5 dollari l’oncia, vera ultima resistenza per realizzare i nuovi massimi dell’anno.
Sul mercato valutario, il biglietto verde prosegue la fase di rafforzamento rispetto alla moneta unica fino a 1,103, mentre guadagna ben tre intere figure nei confronti dello yen a 146,5.