Le borse europee proseguono incerte a metà seduta con i futures di Wall Street che viaggiano negativi.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,1% a 33.570 punti, cauto come il Dax di Francoforte (-0,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,1%), il Ftse 100 di Londra (+0,2%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,4%).
Le preoccupazioni per le tensioni in Medio Oriente stanno mettendo in secondo piano, almeno per il momento, l’ottimismo per la solidità dell’economia statunitense.
Gli investitori sono cauti riguardo ai crescenti rischi geopolitici. A un anno dal massacro del 7 ottobre compiuto da Hamas nel sud di Israele, a cui seguì lo scoppio della guerra a Gaza, il Medioriente e il mondo sono con il fiato sospeso per l’atteso attacco dello Stato ebraico all’Iran.
Parallelamente restano monitorati i segnali provenienti dal fronte macroeconomico, in vista, tra gli altri, dei verbali relativi all’ultima riunione della Federal Reserve, che verranno pubblicati mercoledì, e dell’inflazione Usa, in calendario giovedì.
Nel frattempo, dall’agenda odierna, ad agosto le vendite al dettaglio dell’Eurozona hanno accelerato leggermente a +0,2% su base mensile, in linea alle attese, dalla stabilità di luglio (rivisto da +0,1%). Su base annua, il dato è stato pari a +0,8%, al di sotto del +1% del consensus e dopo il -0,1% del mese precedente.
Nello stesso mese, gli ordini di fabbrica della Germania sono calati su base mensile del 5,8%, al di sotto del -2,0% delle attese e dopo il +3,9% di luglio (rivisto da +2,9%). Su base annua e corretti per l’effetto calendario, si sono ridotti del 3,9%, più del -1,6% del consensus e dopo il +4,6% del mese precedente (rivisto da +3,7%).
Sul forex, l’euro/dollaro si mantiene in calo a 1,096 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 148,3. Tra le materie prime, accelera il petrolio con il Brent (+2,1%) a 79,7 dollari al barile e il Wti (+2,4%) a 76,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è stabile a 130 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,54%.
Tornando a Piazza Affari, resta in vetta Amplifon (+3,8%) in scia al rialzo di target price da parte di JP Morgan a 33,7 euro, seguita da Recordati (+1,5%) e Nexi (+1,1%) mentre scivola in coda Stm (-2,3%), preceduta da ERG (-2,2%) e Interpump (-1,7%).