Mercati – Prevista partenza negativa per l’Europa

Prevista partenza negativa per le principali borse europee con l’attenzione sugli appuntamenti della settimana, la Cina e le tensioni geopolitiche.

Chiusura ieri in calo a Wall Street con il Nasdaq a -1,2%, lo S&P500 a -1% e il Dow Jones a -0,9%.

Sui mercati asiatici, Shanghai, in riapertura dopo la Golden Week, balza del 4,2%, Hong Kong crolla del 7,1% frenata dalle forti prese di profitto, mentre Tokyo ha terminato a -1,3%.

Gli investitori restano concentrati sugli appuntamenti di questa settimana, tra i quali i verbali relativi all’ultima riunione della Federal Reserve, in uscita domani sera, e il dato sull’inflazione Usa, in agenda giovedì, con l’obiettivo di avere ulteriori indicazioni sulle prossime mosse della banca centrale americana.

Nel frattempo, secondo il presidente della Fed di New York, John Williams, l’istituto è “ben posizionato” per realizzare un ‘soft landing’ dell’economia.

Occhi anche sul fronte cinese dove le dichiarazioni emerse dal briefing della Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme hanno deluso gli investitori che si aspettavano l’annuncio di ulteriori misure di stimolo.

I funzionari cinesi hanno affermato di essere fiduciosi che verranno raggiunti gli obiettivi economici di quest’anno e promesso ulteriore sostegno alla crescita, aggiungendo che il Paese continuerà a emettere obbligazioni sovrane ultra-lunghe l’anno prossimo per sostenere grandi progetti e investire 100 miliardi di yuan.

Sullo sfondo continuano a pesare le tensioni in Medio Oriente dopo che le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato di aver intercettato la maggior parte dei razzi lanciati verso Tel Aviv da Hamas e altri gruppi sostenuti dall’Iran.

Dall’agenda macro odierna, focus stamane sulla bilancia commerciale francese di agosto e, nel pomeriggio, sull’omologo dato Usa.

In Germania, ad agosto, la produzione industriale è cresciuta del 2,9% m/m, rispetto al -2,9% di luglio (rivisto da -2,4%) e al +0,8% del consensus. Su base annua, il dato, corretto dagli effetti di calendario, ha registrato una contrazione del 2,7%, a fronte del -5,6% di luglio (rivisto da -5,3%) e del -3,8% delle attese.