Gli indici americani scivolano dai massimi complici il rendimento del T-Bond a 10 anni che sale sopra il 4% e il petrolio che resta sui record di agosto.
Il bilancio della seduta vede il Dow Jones a -0,9%, l’S&P 500 a -1,0% e il Nasdaq a -1,2%.
L’impennata dei titoli di stato mette sotto pressione i titoli a maggior valore unitario e in particolare i big tech con Apple che ha ceduto il 2,3%, Amazon il 3% e Alphabet il 2,4.
Fa eccezione Nvidia, cresciuta di un altro 2,3% in scia all’impennata di oltre il 15% di Super Micro Computer, produttore di processori per l’AI.
Dopo il calo di venerdì si impenna del 17,8% l’indice Vix, che misura la volatilità del mercato americano.
A un anno dal pogrom del 7 ottobre gli analisti guardano con attenzione alle tensioni tra Israele e Iran con la Casa Bianca preoccupata che Netanyahu possa ordinare attacchi alle centrali atomiche del paese islamico.
Sotto i riflettori anche gli spunti che possono arrivare dalla stagione delle trimestrali e dai nuovi dati macroeconomici.
Tra le materie prime ritraccia leggermente il petrolio che, complici le tensioni in medio oriente, resta comunque sui massimi da agosto con il Brent a -1,6% a 79,62 dollari al barile e il Wti a -1,7% a 75,81 dollari.
In calo dell’1,94% il rame a 4,48 dollari.
Tra i metalli preziosi l’oro resta vicino ai massimi nonostante una flessione dello 0,14%. Più marcato il calo dell’argento a -1,13%.
Infine sul Forex l’euro/dollaro scende leggermente a 1,098 e il dollaro/yen a 147,96.