Avvio incerto per le principali borse europee in attesa dell’inflazione Usa e all’indomani dei verbali della Fed.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,3% a 34.030 punti, sopra la parità come il Ftse 100 di Londra (+0,2%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,1%); leggermente più arretrati il Cac 40 di Parigi (-0,1%) e il Dax di Francoforte (flat).
In attesa di avere ulteriori segnali dai verbali BCE e dai prezzi al consumo Usa che verranno diffusi oggi pomeriggio, gli investitori stanno valutando quanto emerso ieri sera dalle minute della Federal Reserve relative al meeting di settembre quando l’istituto ha approvato un primo taglio ai tassi in quattro anni.
Documento dal quale si rileva che tutti hanno concordato sulla riduzione, sebbene alcuni avrebbero preferito un allentamento da un solo quarto di punto. Inoltre, emerge che per la maggior parte dei banchieri, quando è stata presa la decisione, a metà settembre, erano “in diminuzione i rischi di un rialzo dell’inflazione” e “in aumento i rischi” per il mercato del lavoro, con consenso diffuso sul fatto che la mossa iniziale non avrebbe vincolato il ritmo da seguire in futuro.
Ulteriori segnali sono attesi con la stagione delle trimestrali Usa che, domani, vedrà i conti di big come JPMorgan e Wells Fargo.
Parallelamente, sul fronte asiatico, il sentiment beneficia della decisione della Banca Popolare Cinese di lanciare una linea di swap da 500 miliardi di yuan (70,76 miliardi di dollari) orientata a sostenere il mercato azionario.
Sullo sfondo continuano a pesare i rischi di escalation in Medio Oriente e i timori per i pesanti danni causati dall’uragano Milton che si è abbattuto sulla costa occidentale della Florida.
Nell’agenda macro, oltre ai prezzi al consumo Usa, focus sulla produzione industriale italiana di agosto e sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione statunitensi.
Nel frattempo, si rileva che a settembre l’indice dei prezzi alla produzione in Giappone ha riportato un incremento del 2,8% su base annua, sopra il consensus (+2,3%) e dopo il +2,6% del mese precedente (rivisto da +2,5%). Su base mensile, ha registrato una variazione nulla, rispetto al -0,3% del consensus e al -0,2% di agosto.
Sul forex, l’euro/dollaro è stabile a 1,094 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 149,1. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,5%) a 76,9 dollari al barile e il Wti (+0,5%) a 73,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 130 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,57%.
Tornando a Piazza Affari, corre in avvio Bper (+5,5%) in scia al piano industriale 2024-2027, seguita da MPS (+2%), Unicredit e Popolare di Sondrio (entrambe +1,6%), mentre si posizionano in coda Ferrari (-1,3%), STM e Prysmian (entrambe -0,9%).