Le borse europee proseguono caute a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano poco sotto la parità.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,1% a 34.036 punti, poco mosso come Dax di Francoforte (+0,1%), Cac 40 di Parigi (+0,1%), Ibex35 di Madrid (flat) e Ftse 100 di Londra (-0,2%).
Valutate le sfide che la Federal Reserve deve ancora affrontare alla luce di un’inflazione Usa di settembre oltre le attese e di un aumento delle richieste di sussidi di disoccupazione, gli investitori restano focalizzati sugli ulteriori segnali in arrivo.
Nuovi spunti sono attesi già oggi pomeriggio dai prezzi alla produzione statunitensi relativi al mese scorso e dalla pubblicazione delle prime trimestrali delle big finanziarie a stelle e strisce con i conti, in particolare, di Blackrock, JP Morgan, Wells Fargo e Bank of New York.
Parallelamente, sul fronte asiatico, cresce l’attesa per il briefing di domani, durante il quale il ministro delle finanze cinese annuncerà probabilmente ulteriori misure di sostegno per rilanciare l’economia del Paese.
Infine, restano monitorati i rischi di escalation in Medio Oriente e i pesanti danni causati dall’Uragano Milton in Florida.
Dall’agenda macro odierna, in attesa, nel pomeriggio, anche del Sentiment Università Michigan finale di ottobre, ad agosto la produzione industriale nel Regno Unito è aumentata, oltre le attese (+0,2%), dello 0,5% su base mensile, dopo il -0,7% di luglio (rivisto da -0,8%). Su base annua, il dato è calato dell’1,6%, a fronte del -0,5% del consensus e dopo il precedente -2,2% (rivisto da -1,2%). Nello stesso mese, la produzione manifatturiera è salita, più del consensus (+0,2%), dell’1,1% su base mensile, dopo il -1,2% di luglio (rivisto da -1%). Su base annua, la variazione è stata negativa dello 0,3%, rispetto al -0,4% delle attese e dopo il precedente -2% (rivisto da -1,3%).
Nella stessa area e nello stesso mese, la bilancia commerciale ha evidenziato un deficit di 955 milioni di sterline, in forte riduzione, contro le attese (5,925 miliardi) dal disavanzo di 4,712 miliardi di luglio (rivisto da 7,514 miliardi).
In Germania, la lettura finale di settembre dei prezzi al consumo ha registrato una variazione nulla su base mensile, in linea al preliminare e alle attese. Su base annua, l’indice ha registrato un progresso del 1,6%, anche in questo caso al pari del preliminare e del consensus.
Sul forex, l’euro/dollaro si mantiene a 1,094 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 148,8. Tra le materie prime, il petrolio torna a scendere con il Brent (-1,1%) a 78,5 dollari al barile e il Wti (-1,2%) a 75,0 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund prosegue in leggero aumento a 129 punti (+1bp), con il rendimento del decennale italiano al 3,57%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta A2A (+2,5%), seguita da MPS (+1,9%) e Interpump (+0,8%) mentre scivola Stellantis (-3,6%) dopo l’annuncio di alcuni cambi nel management e la conferma che in corso l’iter per identificare il successore di Carlos Tavares, quando lascerà l’incarico al termine del suo mandato di CEO, all’inizio del 2026.
In rosso anche Telecom Italia (-3,5%), preceduta a distanza da STM e Leonardo (entrambe -1,1%).