Gli indici fanno un passo indietro dai nuovi record storici toccati mercoledì complici anche i dati superiori alle attese sulle richieste di sussidi di disoccupazione.
Il bilancio della seduta vede il Dow Jones e il Nasdaq in calo dello 0,1% e lo S&P 500 dello 0,2%.
A rallentare la corsa dei mercati ci hanno pensato i dati sul mercato del lavoro americano e sull’inflazione, con il dato “core” ancora alto a settembre, in particolare per il medicale, le assicurazioni e le tariffe aeree.
Secondo gli operatori l’inflazione sta gradualmente scendendo, ma è attesa una grande volatilità, con alcuni beni destinati a oscillazioni importanti.
Nonostante queste analisi la Fed dovrebbe proseguire nel percorso dei tagli sia a novembre sia a dicembre.
Sull’azionario crolla del 5,3% Toronto-Dominion dopo aver accordato con la corte di giustizia un pagamento di 3.09 miliardi di dollari per chiudere le indagini che la vedevano indagata per riciclaggio.
In calo dell’1,1% Delta Airlines dopo aver pubblicato i dati sull’estate inferiori alle attese e con una previsione che vedra una riduzione dei voli nel periodo elettorale.
Torna a salire l’indice che misura la volatilità, il Vix, con un + 0,34%.
Mentre gli Stati Uniti fanno i conti con le conseguenze dell’uragano Milton, che sta attraversando la florida e acuisce la crisi dell’uragano Helena, sullo sfondo rimangono le tensioni in medio oriente con gli esperti che si attendono un attacco di Israele all’Iran.
Tra le materie il future sul Brent alle 07.30 italiane viaggia a +3,23% a 79,05 dollari. In rialzo annche il future sul Wti a +3,28% a 75,7 dollari.
Rimbalza per il terzo giorno consecutivo il rame a +0,49% a 4,45 dollari.
Tra i metalli preziosi torna a salire l’oro che guadagna lo 0,51%. Balza l’argento a +2,56%.
Infine sul Forex l’euro/dollaro sale leggermente a 1,094 e il dollaro/yen a 148,68.