Seduta prevalentemente in denaro per le principali borse asiatiche, orfane di Giappone e Tailandia ferme per festività, e dopo la chiusura poco positiva di venerdì a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente l’1,4% e il 2,1%, mentre Hong Kong cede lo 0,6%.
Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a +1,0%, lo S&P500 a +0,6% e il Nasdaq a +0,3%.
Gli investitori hanno soppesato l’impatto delle misure annunciate dal Ministero delle Finanze cinese per rilanciare la crescita.
Il ministro delle Finanze cinese Lan Fo’an ha promesso un maggiore sostegno al settore immobiliare in un briefing del fine settimana molto atteso, ma non ha prodotto cifre di stimolo monetario.
L’attenzione si sta ora spostando sul prossimo importante briefing politico nelle prossime settimane, dal parlamento controllato dal Partito Comunista che supervisiona il bilancio, per i dettagli di un maggiore sostegno.
Prima del briefing del fine settimana, i gestori finanziari avevano atteso ulteriori misure fiscali per aiutare a sostenere il rally innescato dal blitz di stimoli che le autorità hanno scatenato a fine settembre. Gli investitori e gli analisti intervistati da Bloomberg si aspettavano che la Cina distribuisse fino a 2 trilioni di yuan (283 miliardi di $) in nuovi stimoli fiscali sabato, tra cui potenziali sussidi, buoni per i consumi e sostegno finanziario per le famiglie con bambini.
I decisori politici di Thailandia, Filippine e Indonesia emetteranno decisioni sui tassi mercoledì, mentre giovedì sarà il turno della Banca centrale europea. La BCE probabilmente promuoverà la spinta globale per l’allentamento monetario con un taglio dei tassi di interesse che i decisori politici avevano praticamente escluso solo un mese fa.
Oltre che alle decisioni politiche delle banche centrali, questa settimana sono attesi anche i dati sulla crescita cinese e sulle vendite al dettaglio, e l’inflazione in Nuova Zelanda, Canada e Regno Unito.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,093 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 149,2. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1,3%) a 78,1 dollari al barile e il Wti (-1,3%) a 74,6 dollari.