Avvio sparso per le principali borse europee con l’attenzione che rimane sulla Cina e gli appuntamenti della settimana.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,2% a 34.758 punti, sopra la parità come il Dax di Francoforte (+0,6%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,3%), in flessione invece Cac 40 di Parigi (-0,3%) e dal Ftse 100 di Londra (-0,2%).
Gli operatori restano in attesa di ulteriori stimoli dal Governo cinese dopo la delusione per il mancato annuncio di nuovi incentivi ai consumi durante il briefing dello scorso fine settimana.
Secondo rumour, Pechino potrebbe raccogliere 6 trilioni di yuan (846 miliardi di dollari) da obbligazioni governative speciali ultra-lunghe in tre anni come parte dei suoi sforzi per rilanciare l’economia in difficoltà.
Inoltre, le banche cinesi sarebbero pronte a tagliare i tassi su 300 trilioni di yuan (42,3 trilioni di dollari) di depositi già questa settimana.
A Hong Kong, invece, il focus è sul discorso annuale di domani del leader John Lee, che, secondo le previsioni, darà priorità al rafforzamento dell’economia e stabilirà un programma che include un potenziale taglio alla tassa sugli alcolici nonché possibili misure per rafforzare lo status della città come centro finanziario.
Resta parallelamente l’attenzione sul prosieguo della stagione delle trimestrali con i conti, oggi, di big come Goldman Sachs, Bank of America e Citigroup, e domani di Morgan Stanley.
Sul fronte politico, l’amministrazione Biden starebbe valutando, secondo indiscrezioni, di limitare le vendite di chip AI di livello avanzato prodotti da Nvidia e altre aziende americane, una mossa che limiterebbe le capacità di alcuni Paesi nel segmento dell’intelligenza artificiale.
Cresce anche l’attesa per l’annuncio di politica monetaria da parte della Banca centrale europea, in calendario giovedì.
Dall’agenza macroeconomica odierna emerge che in Francia a settembre l’indice dei prezzi al consumo ha registrato un -1,2% su base mensile, in linea alle attese e al preliminare. Anno su anno il dato ha registrato un incremento dell’1,1% rispetto al +1,2% del consensus e della prima lettura. L’indice armonizzato agli standard Ue è calato dell’1,3% m/m, poco oltre la stima e il preliminare (entrambi a -1,2%). Su base annua i prezzi al consumo sono saliti dell’1,4%, meno delle attese e del preliminare (entrambi +1,5%).
Attesi anche l’indice ZEW di ottobre di Germania ed Eurozona e l’indice manifatturiero New York Empire State di ottobre.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,089 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 149,3. Tra le materie prime, petrolio in netto calo con il Brent (-3,9%) a 74,4 dollari al barile e il Wti (-4%) a 70,9 dollari mentre si attenuano le preoccupazioni per un attacco di Israele alle strutture energetiche iraniane.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 127 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,49%.
Tornando a Piazza Affari, guida in avvio Banco Bpm (+1,5%), seguita da Stellantis, Diasorin e Ferrari (+0,9%), mentre si posizionano in coda i petroliferi Eni (-2,4%), Saipem (-2,4%) e Tenaris (-1,5%).