Le borse europee rallentano a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano deboli.
A Milano, il Ftse Mib vira con un -0,2% a 34.621 punti, sotto la parità come il Cac 40 di Parigi (-0,7%) e il Ftse 100 di Londra (-0,4%); resistono invece il Dax di Francoforte (+0,3%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,3%).
Cresce l’attesa per gli ulteriori spunti operativi che dovrebbero emergere dal proseguimento della stagione delle trimestrali, in vista, oggi, dei risultati di big come Goldman Sachs, Bank of America e Citigroup mentre domani sarà il turno di Morgan Stanley.
Gli operatori sono frattempo già orientati sulla riunione della BCE e su importanti dati macro Usa, tra i quali le vendite al dettaglio, la produzione industriale e le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, tutti in calendario giovedì.
Dall’agenda odierna, si rileva intanto che l’indice ZEW di ottobre sulla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi è aumentato, più delle attese (10 punti), a 13,1 punti dai 3,6 punti registrati a settembre. Il sottoindice relativo alla situazione corrente è invece peggiorato a -86,9 punti dai -84,5 punti della rilevazione precedente. Le previsioni degli analisti indicano un valore di -84 punti.
In Francia, a settembre, i prezzi al consumo finali hanno registrato un -1,2% su base mensile, in linea alle attese e al preliminare. Anno su anno il dato ha registrato un incremento dell’1,1% rispetto al +1,2% del consensus e della prima lettura.
Sul forex, l’euro/dollaro è stabile a 1,091 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 149,0. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in netto calo con il Brent (-4,5%) a 74,0 dollari al barile e il Wti (-4,6%) a 70,4 dollari mentre si attenuano le preoccupazioni per un attacco di Israele alle strutture energetiche iraniane.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund flette a 125 punti (-1bp), con il rendimento del decennale italiano al 3,48%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Telecom Italia (+1,7%), seguita da A2A (+1,4%) ed Hera (+1,1%) mentre restano in coda Eni (-2,4%) e Saipem (-2,3%) preceduti da MPS (-1,8%).