Gli eurolistini chiudono perlopiù in rialzo mentre Wall Street procede mista dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 34.660 punti (+0,2%), in guadagno come il Ftse 100 di Londra (+1,0%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,6%). Chiudono sotto la pari il CAC 40 di Parigi (-0,4%) e il DAX di Francoforte (-0,3%).
Oltreoceano, il Dow Jones guadagna lo 0,5%, lo S&P 500 lo 0,1% mentre il Nasdaq cede lo 0,1%.
Gli investitori restano intenti a soppesare i segnali che stanno emergendo dalle trimestrali con Morgan Stanley che balza dell’8% dopo aver riportato ricavi e utili sopra le attese nel terzo trimestre 2024, e LVMH che cede più del 4% frenata da risultati, nello stesso periodo, inferiori alle stime.
Ulteriori indicazioni sono previste per domani con gli annunci delle Bce e i dati Usa relativi a vendite al dettaglio, produzione industriale e richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.
Dall’agenda odierna, nella settimana all’11 ottobre l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha registrato un calo del 17%, in netto rallentamento rispetto al -5,1% della settimana precedente.
In Italia, la lettura finale dell’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo ha registrato a settembre un rialzo dello 0,7% su base annua, appena sotto il +0,8% del preliminare e delle attese. La lettura finale di agosto indicava un incremento dell’1,2%.
Nel Regno Unito, nello stesso mese, i prezzi al consumo hanno riportato una variazione nulla su base mensile, sotto il consensus (+0,1%) e il dato di agosto (+0,3%). Su base annua, i prezzi hanno registrato un aumento dell’1,7%, rallentando oltre le attese (+1,9%) rispetto al +2,2% di agosto. L’indice CPI Core ha riportato un incremento del 3,2%, rispetto al +3,4% delle previsioni e al +3,6% del mese precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,087, il dollaro/yen sale a 149,7. Tra le materie prime, poco mosse le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,2%) a 74,1 dollari e il Wti (-0,4%) a 70,3 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 122 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,40%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Leonardo (+2,7%), Telecom Italia (+2,6%), Saipem (+1,9%), Amplifon (+1,8%) mentre chiudono in coda Interpump Group (-1,7%), Italgas (-1,5%), Moncler (-0,9%), Campari (-0,7%).