Le borse europee viaggiano perlopiù in negativo a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano deboli.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,3% a 34.468 punti, sotto la parità come il Dax di Francoforte (-0,6%) e il Cac 40 di Parigi (-0,5%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,2%), mentre resiste alle vendite il Ftse 100 di Londra (+0,6%).
Sentiment in parte condizionato dalle vendite nel settore del lusso dopo i risultati del terzo trimestre 2024 sotto le attese del gigante francese LVMH.
Gli investitori restano concentrati sulle indicazioni provenienti dalle banche centrali in vista degli annunci della Bce di domani. Il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, si aspetta intanto che l’economia statunitense rallenti quest’anno ma rimanga solida, aggiungendo che il percorso discendente dell’inflazione potrebbe vedere alcuni ostacoli.
Sempre in tema di politica monetaria, il membro del consiglio della Banca del Giappone, Seiji Adachi, ha sottolineato la necessità di adottare un approccio graduale per aumentare il tasso di interesse di riferimento.
Restando sul fronte asiatico, i mercati si preparano alla conferenza stampa di domani del ministro cinese dell’edilizia abitativa con l’attenzione rivolta alla promozione di quello che è stato definito lo “sviluppo costante e sano del settore”.
Parallelamente, gli investitori monitorano i risultati trimestrali e il calendario macroeconomico, in attesa soprattutto dei dati Usa di domani tra i quali le vendite al dettaglio, la produzione industriale e le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.
Dall’agenda odierna focus nel pomeriggio sulle richieste mutui MBA degli Stati Uniti.
In Italia, la lettura finale dell’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo ha registrato a settembre un rialzo dello 0,7% su base annua, appena sotto il +0,8% del preliminare e delle attese. La lettura finale di agosto indicava un incremento dell’1,2%.
Nel Regno Unito, a settembre i prezzi al consumo hanno registrato una variazione nulla su base mensile, sotto il consensus (+0,1%) e il dato di agosto (+0,3%). Su base annua, i prezzi hanno registrato un aumento dell’1,7%, rallentando oltre le attese (+1,9%) rispetto al +2,2% di agosto. L’indice CPI Core ha riportato un incremento del 3,2%, rispetto al +3,4% delle previsioni e al +3,6% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,089 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 149,3. Tra le materie prime, il petrolio in rialzo, dopo essere sceso ieri di oltre il 4%, con il Brent (+0,1%) a 74,3 dollari al barile e il Wti (+0,2%) a 70,7 dollari. Il tutto, in scia alle affermazioni di Israele, il quale ha dichiarato che deciderà come attaccare l’Iran, mantenendo aperta la possibilità di essere prendere di mira le infrastrutture energetiche di quest’ultimo.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende leggermente a 124 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,43%.
Tornando a Piazza Affari, guida Leonardo (+1,5%), seguita da Saipem (+0,9%) ed Eni (+0,7%) mentre si posizionano in coda Italgas (-1,2%), Stellantis (-0,9%), Nexi e Moncler (-0,8%).