Seduta di vendite per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in calo a Wall Street.
Shanghai è flat e Shenzhen resiste a +0,3%, Hong Kong flette dello 0,2% mentre in Giappone Nikkei e Topix lasciano sul terreno rispettivamente l’1,4% e l’1,1%.
Oltreoceano, l’S&P500 chiude la seduta a -0,2% e il Dow Jones a -0,8%, mentre il Nasdaq guadagna lo 0,3%.
Sul sentiment pesa il raffreddarsi delle aspettative di tagli dei tassi della Federal Reserve per il resto dell’anno.
Il presidente della Federal Reserve Bank di Kansas City, Jeffrey Schmid, ha affermato di essere favorevole a un ritmo più lento di riduzione dei tassi di interesse data l’incertezza su quanto in basso la banca centrale statunitense dovrebbe infine tagliare i tassi.
A ciò si aggiunge l’incertezza sulle imminenti elezioni statunitensi.
Nel frattempo, i trader continuano a monitorare gli sforzi di Pechino per aumentare la crescita della sua economia in difficoltà attraverso stimoli. Central Huijin Investment, un’unità del fondo sovrano cinese che a volte ha acquistato azioni per stabilizzare il mercato azionario, ha emesso obbligazioni che hanno spinto le sue vendite totali di debito locale quest’anno verso un record.
Lunedì, le banche cinesi hanno tagliato i tassi di prestito di riferimento dopo l’allentamento da parte della banca centrale a settembre, parte di una serie di misure volte a fermare la crisi del mercato immobiliare.
Occhi anche sul Giappone che il prossimo fine settimana andrà al voto. Il sostegno alla coalizione di governo del primo ministro Shigeru Ishiba continua ad affievolirsi, indicando la possibilità che il voto possa tradursi in un’amministrazione indebolita e instabile.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,083 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 150,7. Tra le materie prime, petrolio in frazionale calo con il Brent (-0,3%) a 74 dollari al barile e il Wti (-0,3%) a 69,8 dollari.