Seduta contrastata per le principali borse asiatiche dopo la chiusura poco mossa di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente l’1 e lo 0,9%, ancora meglio Hong Kong (+1,7%). In calo, invece, il Giappone con Nikkei a -0,9% e Topix a -0,5%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +0,2%, il Dow Jones e lo S&P500 entrambi flat.
Il sentiment cinese e di Hong Kong beneficia della notizia che un importante think tank legato al governo ha chiesto alle autorità di emettere 2 trilioni di yuan (281 miliardi di dollari) di obbligazioni governative speciali per aiutare a creare un fondo di stabilizzazione del mercato.
Gli investitori restano nel contempo focalizzati sui segnali provenienti dalle banche centrali. Si indebolisce intanto l’aspettativa su un allentamento aggressivo della politica monetaria attuata dalla Federal Reserve. Il tutto alla luce di una economia statunitense che rimane solida e in scia alle dichiarazioni rilasciate recentemente da alcuni funzionari dell’istituto americano che hanno espresso cautela sul ritmo dei futuri tagli ai tassi d’interesse.
Nel complesso, comunque, il Fondo monetario internazionale ha abbassato le sue previsioni di crescita globale per il prossimo anno e messo in guardia dai rischi legati alle guerre al protezionismo commerciale mentre ha attribuito il merito alle banche centrali di aver domato l’inflazione senza mandare le nazioni in recessione.
Nuovi segnali potrebbero emergere stasera con la pubblicazione del Beige Book, ovvero il rapporto di sintesi sull’attività economica dei vari distretti utilizzato dalla Fed nelle proprie riunioni, e dalla stagione delle trimestrali.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,080 e il cambio tra biglietto verde e lo yen balza a 152,2. Tra le materie prime, petrolio in frazionale ribasso con il Brent (-0,4%) a 75,7 dollari al barile e il Wti (-0,4%) a 71,4 dollari.