Le borse europee proseguono incerte a metà seduta con i futures di Wall Street che viaggiano in frazionale ribasso.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,1% a 34.763 punti, in linea all’Ibex35 di Madrid (+0,1%) e seguito da Dax di Francoforte (flat), Ftse 100 di Londra (-0,2%) e Cac 40 di Parigi (-0,3%).
In attesa di nuove indicazioni, stasera, dal Beige Book statunitense e dalla stagione delle trimestrali con i conti di big come Tesla, gli investitori restano cauti tra i dubbi sul percorso di allentamento della politica monetaria della Federal Reserve e la prospettiva di un maggiore deficit fiscale dopo le imminenti elezioni presidenziali a stelle e strisce.
Nel frattempo, il Fondo monetario internazionale ha abbassato le sue previsioni di crescita globale per il prossimo anno e messo in guardia dai rischi legati alle guerre e al protezionismo commerciale mentre ha attribuito il merito alle banche centrali di aver domato l’inflazione senza mandare le nazioni in recessione.
Dall’agenda macro, focus, alle ore 13:00, negli USA, sulle richieste mutui MBA, e alle 16:00, nell’Eurozona sulla Fiducia dei consumatori preliminare di ottobre.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,078 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 152,5. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in calo con il Brent (-1%) a 75,3 dollari al barile e il Wti (-1%) a 71,0 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 122 punti (-2bp), con il rendimento del decennale italiano al 3,53%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Stellantis (+3,5%) in una giornata in rialzo per l’intero settore auto dopo i conti oltre le attese e l’outlook positivo di General Motors. Seguono Stm (+2,5%) ed Hera (+1,3%) che insieme a Saipem (-1,2%) ha proposto un progetto all’avanguardia di CCS presso il termovalorizzatore di Ferrara.
Scivola in coda Telecom Italia (-2,7%) dopo aver confermato che la Guardia di Finanza ha dato esecuzione a un decreto di perquisizione presso l’ufficio di un proprio dirigente per l’ipotesi di corruzione tra privati.
Precedono MPS (-2,1%) e la già citata Saipem.