Le borse europee proseguono in denaro a metà seduta con i futures di Wall Street che viaggiano in perlopiù in positivo.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,5% a 34.879 punti, bene come il Dax di Francoforte (+0,5%), il Ftse 100 di Londra (+0,6%), il Cac 40 di Parigi (+0,7%), più cauto l’Ibex35 di Madrid (+0,2%).
Il sentiment resta condizionato dai dubbi sul percorso di allentamento della politica monetaria della Federal Reserve e dalla prospettiva di un maggiore deficit fiscale in vista delle prossime elezioni presidenziali.
Ieri sera, intanto, il Beige Book della banca centrale americana, che farà da base alle prossime decisioni di politica monetaria, ha rivelato che, nel complesso, l’attività economica negli Stati Uniti è “rimasta pressoché invariata in quasi tutti i distretti dall’inizio di settembre”, con un’inflazione che ha “continuato a moderarsi” con prezzi di vendita in aumento a un ritmo lieve o modesto nella maggior parte dei distretti.
Occhi allo stesso tempo sulle trimestrali con i solidi risultati di Tesla, Barclays, Unilever e Hermes.
Infine, sul fronte asiatico, gli investitori valutano se gli stimoli in Cina saranno sufficienti a rilanciarne la crescita economica.
Dall’agenda odierna emerge che la stima preliminare di ottobre dell’Indice PMI Manifatturiero dell’Eurozona si è attestata a 45,9 punti, oltre le attese (45,1 punti) e il dato del mese precedente (45,0 punti). L’indice Servizi è sceso a 51,2 punti dai 51,4 punti di settembre, contro i 51,5 punti stimati dagli analisti. Infine, l’indice Composito ha segnato un valore di 49,7 punti, in linea con il consensus e di poco sopra i 49,6 punti del mese precedente.
In Germania la lettura preliminare di ottobre dell’indice PMI manifatturiero si è attestata a 42,6 punti, in aumento più delle attese (40,8 punti) dalla rilevazione finale di settembre (40,6 punti). In miglioramento anche il PMI servizi, salito a 51,4 punti dai 50,6 punti previsti e del dato precedente. Infine, l’indice composito ha riportato un valore preliminare di 48,4 punti, superiore al consensus (47,6 punti) e ai 47,5 punti di settembre.
In Francia, invece, a ottobre l’indice preliminare PMI Manifatturiero si è attestato a 44,5 punti, in lieve calo rispetto ai 44,6 punti di settembre, contro i 45,0 punti delle attese. L’indice PMI Servizi è sceso anch’esso contro le previsioni (49,9 punti), dai 49,6 punti della lettura finale di settembre ai 48,3 punti di ottobre (preliminare). Analogamente, il PMI Composito, che include anche manifatturiero e servizi, è sceso a 47,3 punti dai 48,6 punti di settembre, contro i 48,9 punti del consensus.
Occhi, nel pomeriggio, dagli Stati Uniti sul Chicago Fed National Activity Index di settembre, sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione statunitensi e sui PMI preliminari di ottobre.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,080 mentre il il cambio tra biglietto verde e lo yen scivola a 151,9. Tra le materie prime, petrolio in deciso rialzo con il Brent (+1,9%) a 76,4 dollari al barile e il Wti (+2%) a 72,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è stabile a 121 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,48%.
Tornando a Piazza Affari, denaro in particolare su Saipem (+3,4%) in scia ai conti dei primi nove mesi 2024, seguita da Stellantis (+3,3%), Moncler (+1,7%) e Cocinelli (+1,6%). In coda, MPS (-1,7%), Nexi (-1,6%), Banco BPM (-0,9%) e Recordati (-0,5%).