Seduta a due velocità per le principali borse asiatiche dopo la chiusura perlopiù positiva di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,6 e l’1,7%, bene come Hong Kong (+0,6%). In calo, invece, il Giappone con Nikkei a -0,8% e Topix -0,7%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +0,8%, lo S&P500 a +0,2% e il Dow Jones a -0,3%.
Occhi puntati sulle elezioni nipponiche del fine settimana che potrebbero vedere la coalizione di governo perdere la maggioranza nella Camera Bassa del parlamento per la prima volta dal 2009.
Sempre in Giappone, il governatore della banca centrale, Kazuo Ueda, ha anticipato che la l’istituto non aumenterà i tassi di interesse la prossima settimana.
Sul fronte cinese, l’istituto centrale ha lasciato invariato il tasso di riferimento a un anno mentre resta l’incertezza che le misure annunciate da Pechino nelle scorse settimane non saranno sufficienti a rilanciare la crescita economica del Paese asiatico.
Negli Usa, gli operatori restano cauti sui tagli ai tassi da parte della Federal Reserve. Ulteriori indicazioni potrebbero arrivare in particolare dal report sul lavoro statunitense in calendario la prossima settimana. Rimangono nel contempo monitorati i sondaggi sulle elezioni presidenziali che, al momento, evidenziano un situazione di pareggio tra Donald Trump e Kamala Harris negli Stati in cui sta prevalendo l’indecisione.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,082 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 151,9. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 74,6 dollari al barile e il Wti (+0,3%) a 70,4 dollari.