Avvio in flessione per le principali borse europee con l’attenzione ancora sulla politica monetaria, le elezioni Usa, le trimestrali e l’economia cinese.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,2% a 34.636 punti, sotto la parità come il Ftse 100 di Londra (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,3%), l’Ibex35 di Madrid (-0,3%) e il Cac 40 di Parigi (-0,5%)
Negli Usa, gli operatori restano cauti sui tagli ai tassi da parte della Federal Reserve. Ulteriori indicazioni potrebbero arrivare in particolare dal report sul lavoro statunitense in calendario la prossima settimana. Rimangono nel contempo monitorati i sondaggi sulle elezioni presidenziali che, al momento, evidenziano un situazione di pareggio tra Donald Trump e Kamala Harris negli Stati in cui sta prevalendo l’indecisione.
Occhi puntati anche sulle elezioni nipponiche del fine settimana che potrebbero vedere la coalizione di governo perdere la maggioranza nella Camera Bassa del parlamento per la prima volta dal 2009.
Sempre in Giappone, il governatore della banca centrale, Kazuo Ueda, ha anticipato che la l’istituto non aumenterà i tassi di interesse la prossima settimana.
Sul fronte cinese, l’istituto centrale ha lasciato invariato il tasso di riferimento a un anno mentre resta l’incertezza che le misure annunciate da Pechino nelle scorse settimane non saranno sufficienti a rilanciare la crescita economica del Paese asiatico.
Dall’agenda macroeconomica odierna attesi in giornata la Fiducia manifatturiera e dei consumatori dell’Italia di ottobre, l’Indice IFO di ottobre della Germania e dagli Stati Uniti gli Ordini di beni durevoli di settembre (preliminare) e il Sentiment dell’Università del Michigan di ottobre.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,082 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 151,9. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,4%) a 74,7 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 70,5 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 122 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,47%.
Tornando a Piazza Affari, guida in avvio Eni (+1,3%) in scia ai conti dei primi nove mesi 2024, seguita da Saipem (+0,9%), Unicredit (+0,8%) e Banco BPM (+0,5%). In coda, Hera (-1,1%), Stellantis (-1%), Campari ed ERG (entrambe -0,7%).