Gli eurolistini chiudono perlopiù in ribasso mentre Wall Street procede mista dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 34.776 punti (+0,2%), in guadagno come il DAX di Francoforte (+0,1%). Chiudono sotto la pari l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%), il CAC 40 di Parigi (-0,1%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna l’1,1%, lo S&P 500 lo 0,5% e il Dow Jones cede lo 0,2%.
L’attenzione degli investitori rimane divisa tra una serie di driver come le trimestrali, i dati macroeconomici e i segnali provenienti dalla Fed.
Lo sguardo è già rivolto agli appuntamenti della prossima settimana, tra cui il report mensile sul lavoro statunitense, per avere ulteriori indizi sulla dimensione dell’allentamento monetario che verrà attuato dalla banca centrale Usa.
Intanto, dall’agenda macro odierna, è emerso dai dati preliminari che a settembre gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti sono scesi dello 0,8% su base mensile, rispetto al -1,0% delle attese e dopo il -0,8% del mese precedente.
Inoltre, gli esperti dell’Università del Michigan hanno reso noto il dato finale dell’indice sulla fiducia dei consumatori per il mese di ottobre che si è attestato a 70,5 punti, sopra i 69,1 punti del consensus e i 68,9 del dato preliminare.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,081, il dollaro/yen sale a 152,1. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+2,2%) a 76,0 dollari e il Wti (+2,4%) a 71,8 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 122 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,51%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Iveco Group (+3,2%), Saipem (+3,2%), Tenaris (+1,9%), Prysmian (+1,6%) mentre chiudono in coda Unipol (-1,6%), Nexi (-1,1%), Hera (-1,0%), Diasorin (-0,8%).