Seduta in cui prevalgono gli acquisti per le principali borse asiatiche dopo la chiusura perlopiù in flessione di venerdì a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,6 e l’1,4%, più cauto Hong Kong (+0,3%). Fa meglio invece il Giappone con Nikkei a +1,8% e Topix a +1,5%.
Oltreoceano, l’S&P500 ha terminato a -0,03%, il Dow Jones a -0,6% mentre il Nasdaq ha chiuso +0,56%.
Occhi puntati sul Giappone, dove la coalizione di governo non è riuscita a ottenere la maggioranza in parlamento, alimentando le speculazioni sul fatto che l’incertezza politica avrebbe reso la banca centrale meno aggressiva.
Sul fronte delle banche centrali, l’istituto cinese ha svelato un nuovo strumento per aiutarla a gestire meglio la liquidità, mentre la Banca del Giappone prenderà una decisione politica giovedì.
Intanto i mercati si stanno preparando per una raffica di dati macro questa settimana, tra cui letture dei PMI cinesi, il PIL dell’Eurozona e degli Stati Uniti, nonché il rapporto sulle buste paga statunitensi.
Prosegue intento la stagione delle trimestrali Usa, tra cui le big tech, Alphabet, Meta, Microsoft e Apple.
Sul fronte geopolitico, l’Iran ha affermato che le sue strutture petrolifere stavano operando normalmente dopo gli attacchi di Israele contro obiettivi militari in tutto il paese in rappresaglia per un bombardamento missilistico all’inizio di questo mese.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,080 e il cambio tra biglietto verde e lo yen scatta a 153,2. Tra le materie prime, petrolio crolla con il Brent (-4%) a 72,6 dollari al barile e il Wti (-4,3%) a 68,7 dollari.