Gli eurolistini chiudono in rialzo simile all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 35.016 punti (+0,7%), in guadagno come l’Ibex 35 di Madrid (+0,8%), il CAC 40 di Parigi (+0,8%), il Ftse 100 di Londra (+0,4%), il DAX di Francoforte (+0,3%).
Oltreoceano, il Dow Jones guadagna lo 0,7%, il Nasdaq lo 0,5% e lo S&P 500 lo 0,4%.
Lo sguardo degli investitori è già rivolto agli appuntamenti chiave della settimana, sia sul versante macroeconomico che su quello delle trimestrali.
La fitta agenda macro dovrebbe fornire nuove indicazioni sullo stato di salute dell’economia americana e conseguentemente potenziali indizi sul ritmo dei tagli ai tassi della Fed: in attesa del Job Report di venerdì, focus in particolare sull’indice del Conference Board sulla fiducia dei consumatori Usa (domani), sul Pil Usa del 3Q24 e sulla stima ADP sull’occupazione ( mercoledì), sul PCE di settembre e sulle richieste settimanali di disoccupazione (giovedì).
Lato trimestrali, sono attesi questa settimana i conti del terzo trimestre di 5 delle Magnifiche Sette: Alphabet domani, Meta e Microsoft mercoledì, Amazon e Apple giovedì.
Dall’agenda macro a ottobre l’indice manifatturiero elaborato dalla Federal Reserve di Dallas si è attestato a -3,0 punti, in netto miglioramento dai -9,0 punti di settembre contro le attese degli analisti che stimavano un valore di -9,4 punti.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,082, il dollaro/yen a 153,3. Tra le materie prime, in forte ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-5,7%) a 71,3 dollari e il Wti (-5,8%) a 67,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 121 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,49%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Diasorin (+2,5%), Banca Popolare di Sondrio (+2,1%), Banco Bpm (+1,7%), Finecobank (+1,7%) mentre chiudono in coda Iveco Group (-2,7%), Eni (-1,6%), Telecom Italia (-0,5%), Pirelli (-0,3%).