Nei primi nove mesi del 2024 Campari ha registrato vendite nette pari a 2.277 milioni, registrando una crescita organica del 2,1% (-1,4% nel 3Q24) e un aumento complessivo del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2023. L’effetto perimetro è stato del +2,1%, principalmente guidato da Courvoisier, mentre l’effetto cambio è stato del -0,8%.
L’EBITDA–rettificato è pari a 590,7 milioni, in calo del –2,0% organicamente (–14,0% nel terzo trimestre) e complessivamente del –1,8%, con un margine sulle vendite del 25,9% (27,3% nei 9M2023).
L’EBIT–rettificato si è attestato a 499,4 milioni, in calo del –4,2% organicamente (–18,2% nel terzo trimestre) e complessivamente del –4,1%, con un margine sulle vendite del 21,9% (-140 punti base).
L’utile del Gruppo prima delle imposte è stato di 423,0 milioni, rispetto ai 445,2 milioni dei 9M2023. L’utile ante imposte rettificato si è attestato a 452,1 milioni, rispetto ai 473,8 milioni dei 9M2023.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2024 è pari a 2.564,0 milioni, in aumento di 710,5 milioni rispetto al 31 dicembre 2023 e relativamente invariato rispetto a giugno 2024 principalmente dovuto all’impatto netto dell’acquisizione di Courvoisier (477,3 milioni).
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, nel 2025 e oltre, Campari Group prevede un graduale ritorno nel medio termine a una crescita organica mid–to–high single digit delle vendite nette, “in un contesto macroeconomico normalizzato”.