Avvio sottotono per le principali borse europee con gli investitori ancora focalizzati su politica monetaria, dati macroeconomici e trimestrali.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,5% a 34.332 punti, in calo come il Dax di Francoforte (-0,7%), il Ftse 100 di Londra (-0,6%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,3%).
Rimane l’attenzione sulle mosse delle banche centrali tra i dubbi persistenti su possibili imminenti tagli ai tassi da parte della Federal Reserve. Nuovi spunti dovrebbero arrivare dal PCE di settembre e dalle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (entrambi oggi), e dal Job Report (domani).
La banca centrale giapponese ha intanto deciso, come da attese e all’unanimità, di lasciare invariati i tassi allo 0,25%, ai massimi dal 2008. Tutto ciò in scia all’aumento delle incertezze sulle prospettive dell’economia e sulla stabilità del governo dopo che la coalizione al potere ha subito il suo peggior risultato elettorale dal 2009.
Occhi anche sulle trimestrali dopo i conti oltre le attese di Meta e Microsoft e con lo sguardo oggi sui risultati di Amazon e Apple.
Infine, cresce l’attesa per l’esito delle presidenziali statunitensi in calendario il 5 novembre.
Sul fronte macro, occhi, stamane, nell’Eurozona e in Italia sui prezzi al consumo di ottobre e la disoccupazione di settembre; negli Usa attesi anche le spese e consumi personali di settembre e il PMI manifatturiero Chicago di ottobre.
In Francia, a ottobre, i prezzi al consumo preliminari sono aumentati dello 0,2% su base mensile, in linea con le attese e dopo il -1,2% di settembre. Anno su anno il dato ha registrato un incremento dell’1,2%, al di sopra delle attese e del mese precedente (entrambi a +1,1%).
A settembre l’indice dei prezzi alla produzione francese ha segnato una flessione dello 0,1% su base mensile, dopo il +0,3% di agosto (rivisto da +0,2%). Su base tendenziale si registra un calo del 7,0%, dopo il -6,3% del mese precedente.
A settembre le vendite al dettaglio giapponesi hanno evidenziato un incremento dello 0,5% su base annuale, in rallentamento rispetto ad agosto (+3,1%, rivisto da +2,8%) e al di sotto del consensus (+2,1%). Su base mensile, il retail è calato del 2,3%, rispetto al +1,0% del mese precedente (rivisto da +0,8%) e al -0,3% delle attese.
Nello stesso mese e nella stessa area, la produzione industriale preliminare è aumentata dell’1,4% su base mensile, rispetto al +0,8% delle attese e dopo il -3,3% di agosto. Su base annua, è calato del 2,8%, dopo il -4,9% di agosto e rispetto al -3,2% del consensus.
Il Pmi manifatturiero cinese di ottobre si è attestato a 50,1 al di sopra delle attese (49,9 punti) e dei 49,8 punti di settembre.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,086 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scivola a 152,1. Tra le materie prime, petrolio in leggero rialzo con il Brent (+0,2%) a 72,3 dollari al barile e il Wti (+0,2%) a 68,8 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 127 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,67%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Stellantis (+1,1%) in scia ai conti, Tenaris (+0,9%) e Interpump (+0,1%). In coda Stm (-2,2%) anch’essa dopo i risultati; ancora negativa Campari (-2,1%) dopo il tonfo di ieri, preceduta da Unipol (-1,8%).