Wall Street chiude la seduta di giovedì in calo appesantita dalle performance di Microsoft e Meta.
I due colossi tech infatti hanno riportato ricavi solidi per il terzo trimestre ma hanno deluso le forti attese degli analisti.
L’S&P500 chiude cosi a -1,9% e il Dow Jones a –0,9%. Più marcato il calo del Nasdaq a -2,8%.
Il focus degli operatori continua a essere sulle trimestrali mentre si avvicina il 5 novembre, giorno delle elezioni americane.
Microsoft crolla del 6% dopo aver pubblicato i conti del terzo trimestre 2024. Ha pesare sul titolo le aspettative di crescita del business cloud Azure, che hanno deluso le previsioni degli analisti. Gli utili e i ricavi hanno invece superato le attese, ma non sono bastati a reggere il titolo.
In forte calo Meta (-4,1%). Anche in questo caso il trimestre ha registrato numeri superiori alle attese ma gli analisti si sono concentrati sull’accelerazione con cui il gruppo svilupperà i suoi sistemi di AI, segnalando aspettative e traguardi importanti.
Sicuramente sia su Microsoft sia su Meta hanno pesato i record registrati negli ultimi mesi, con i titoli che sono stati tra quelli che hanno guadagnato di più anche in scia all’entusiasmo che circonda l’intelligenza artificiale.
Secondo alcuni analisti però la corsa del titolo è stata troppo veloce e il valore di oggi non è giustificato.
In calo ieri anche Amazon (-3,4%) ed Apple (-2%) che hanno pubblicato i conti a mercati chiusi. Entrambe hanno battuto le stime degli analisti e si aspetta l’apertura di oggi di Wall Street per vedere come reagirà il mercato.
Tra le big tech all’appello adesso manca solo Nvidia, che ieri ha chiuso a -4,8% e che pubblicherà i conti a fine novembre.
Balza in avanti l’indice Vix, che misura la volatilità, a 23,16 punti (+13,8%). L’indice ha superato la soglia dei 20 punti, sintomo di una volatilità elevata, andamento normale in prossimità delle elezioni presidenziali, vista anche la grande incertezza sull’esito.
L’attenzione mondiale infatti è tutta rivolta alle elezioni americane con Trump e Kamala impegnati in un testa a testa che li vede sostanzialmente in parità e con gli esperti che si chiedono quali saranno le conseguenze della vittoria dell’uno o dell’altro candidato, e come affronteranno le sfide chiave di questo decennio, dalla guerra in medio oriente e Ucraina fino alle sfide ambientali e al cambiamento climatico.
Passando alle materie prime il Brent ha chiuso la seduta di ieri a +0,84% con il future stamattina che prosegue positivo a +1,9%. Anche il Wti ieri è salito dello 0,95% e il future questa mattina segna un +2,04%.
Prosegue il recupero del rame con un +0,67% a 4,37 dollari.
Tra i metalli preziosi l’oro interrompe la serie positiva e chiude a -1,84%. Più marcato il calo dell’argento a -3,75%.
Infine sul Forex l’euro/dollaro è sostanzialmente flat a 1,08 e il dollaro/yen sale leggermente a 152,46.