Nel terzo trimestre 2024 Tenaris ha registrato vendite nette pari a 2,92 miliardi di dollari (-12% sul 2° trimestre 2024 e -10% sul 3° trimestre 2023), influenzate dai prezzi più bassi nelle Americhe e dalla domanda più bassa negli Stati Uniti, in Messico e in Arabia Saudita, nonché dalle spedizioni inferiori di tubi di linea in Argentina.
I margini sono stati relativamente resilienti con il margine EBITDA in calo dell’1,1% trimestre su trimestre su base comparabile, mentre l’utile netto (448 milioni di dollari, +34% su base sequenziale, -17% su base annua) si è ripreso dopo le disposizioni straordinarie registrate da Tenaris e dalla sua società associata Ternium nell’ultimo trimestre.
Il Cda di Tenaris ha poi approvato il pagamento di un acconto sul dividendo di 0,27 dollari per azione (0,54 dollari per Ads), pari a circa 300 milioni di dollari. La data di pagamento è il 20 novembre.
Per il quarto trimestre, Tenaris prevede che le vendite e l’EBITDA saranno inferiori rispetto al 3Q24, influenzati dalle minori vendite in Messico e Arabia Saudita e dall’impatto ritardato dei prezzi OCTG (oil country tubular goods) nelle Americhe. Nel complesso, i risultati del secondo semestre del 2024 saranno in linea con le indicazioni date durante l’investor day di settembre. Entrando nel 2025, Tenaris prevede che le vendite e l’EBITDA si riprenderanno con un aumento delle spedizioni in Nord America e Medio Oriente e un rimbalzo dei prezzi OCTG in Nord America.
Durante la presentazione agli investitori di settembre, Tenaris per il secondo semestre aveva previsto volumi in calo di circa il 10% rispetto alla prima metà dell’anno, ricavi in calo di circa il 15%, con il margine Ebitda del secondo semestre visto nella parte centrale della fascia prevista del 20%-25% (potenziale minimo del ciclo, con un possibile graduale rialzo nel 2025). Sempre a settembre, per il primo semestre 2025 erano stati anticipati volumi non molto lontani da un milione di tonnellate per trimestre, con il backlog attuale che offre visibilità fino al primo trimestre del prossimo anno.
Guardando al contesto in generale, secondo Tenaris i prezzi del petrolio appaiono relativamente stabili e sostengono gli investimenti del settore nonostante l’incertezza sulla crescita della domanda asiatica e le tensioni geopolitiche. Inoltre, il declino dei prezzi degli OCTG in Nord America, a cui si è assistito negli ultimi due anni, è ora giunto al termine, poichè l’attività di perforazione si è stabilizzata e il livello delle importazioni di OCTG dagli Stati Uniti è diminuito.